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La formazione nell’edilizia sostenibile: verso un nuovo paradigma costruttivo
21 Maggio 2025

Le visioni parallele di Formedil e GBC Italia: due approcci complementari alla transizione ecologica

di Carlotta Rocci

Per affrontare l’evoluzione del settore edile servono aziende, progettisti e maestranze capaci di gestire la trasformazione, di padroneggiare le innovazioni e di interagire con il crescente uso del digitale e dell’intelligenza artificiale, ponendo la sostenibilità al centro del processo costruttivo. La formazione ha dunque un ruolo strategico nel determinare come la filiera delle costruzioni affronterà le sfide future.

«Servono percorsi che non si limitino alla sola teoria, ma che risultino immediatamente spendibili nella pratica professionale», spiega l’architetto Andrea Valentini, consigliere di indirizzo GBC con delega allo sviluppo della formazione. GBC Italia sta sviluppando format specifici in continua evoluzione: non solo corsi per l’accreditamento nei principali protocolli (LEED, WL e GBC), ma anche moduli per approfondire temi come i CAM (criteri ambientali minimi), le Analisi LCA e LCC e le verifiche DNSH, elementi necessari per un’edilizia più sostenibile e consapevole.

«Siamo un settore fatto di tradizioni importanti, ma oggi non possiamo non lavorare per un’innovazione rapida ed efficace», commenta Elena Lovera, presidente nazionale di Formedil. «Dalle tecniche di utilizzo di nuovi materiali eco-compatibili ai processi di costruzione in cantiere e off-site, sono tanti gli aspetti che oggi devono far parte del percorso formativo. È finito il tempo in cui l’edilizia non si rendeva conto del proprio impatto sui territori: oggi il compito di questo settore è concorrere alla costruzione della bellezza, attraverso una formazione “sartoriale” per ogni squadra che opera in cantiere».

Come la filiera edile deve creare reti trasversali per una visione integrata dei progetti, anche la formazione deve diventare un network di competenze. Non è un caso se GBC ha attivato importanti collaborazioni con il mondo accademico con il duplice obiettivo di rafforzare l’approccio professionalizzante, dall’altro anticipare le evoluzioni in atto nel mercato. «Il nostro compito come Formedil è quello di analizzare il contesto, gli scenari e indirizzare gli enti territoriali per fare in modo che non si facciano trovare impreparati di fronte ai cambiamenti. Ad esempio, scenari come i dazi o i conflitti internazionali prefigurano un aumento importante dei prezzi dei materiali, il che significa che il mercato cercherà soluzioni alternative, e bisogna imparare a utilizzare materiali nuovi e tecniche di posa e costruttive appropriate. Le 117 scuole edili d’Italia si stanno organizzando per fornire corsi specializzati», prosegue Lovera. Lo studio dei criteri minimi, dei protocolli di sostenibilità e altri strumenti che permettono di valutare l’impatto di un edificio e del processo costruttivo hanno un impatto sull’agenda della formazione nel settore. «Ragionare di  edilizia sostenibile è un’operazione complessa che parte dalla pianificazione urbana. Dobbiamo avere ben presente l’obiettivo, che è consegnare alle future generazioni un mondo vivibile, affrontando oggi le sfide del cambiamento climatico, e imparando a costruire in modo diverso – spiega ancora la presidente Formedil – Penso a materiali che mitigano gli effetti del calore, a un’edilizia che ripensa il ruolo degli spazi verdi, alla capacità di progettare edifici capaci di resistere a eventi atmosferici estremi. La sostenibilità coinvolge tutti, a partire da chi amministra le città: le imprese e gli enti come il nostro sono già indirizzati verso un mondo del costruire più sostenibile». I giovani che frequentano le scuole professionali edili oggi studiano il BIM e imparano a usare i droni per migliorare precisione e sicurezza. «È arrivato il momento di rompere lo stereotipo che lavorare in edilizia sia tutto calce e mattone. Oggi il settore offre opportunità nuove, attrattive anche per le donne», assicura Lovera.

La sostenibilità è diventata il filo conduttore della formazione a tutti i livelli, dai cantieri agli studi accademici. Figure competenti negli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) sono sempre più richieste, poiché questi criteri incidono sulla bancabilità delle imprese e sul loro merito creditizio. La formazione rappresenta quindi un terreno fondamentale per la transizione ecologica del settore delle costruzioni, un percorso a cui GBC contribuisce con contenuti affidabili e rigore tecnico.

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