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Finanza sostenibile ed edilizia in sinergia per un sistema preparato al futuro
1 Luglio 2025

Le certificazioni ambientali trasformano gli investimenti immobiliari: il ruolo strategico di GBC Italia nel contesto europeo

di Sara Narduzzi

 

La transizione ecologica del settore edilizio dipenderà, in gran parte, dalle leve che il mondo della finanza saprà assumere e da quanto i proprietari dei capitali sapranno orientare gli investimenti verso modelli di intervento responsabili e capaci di invertire i processi con cui fino ad oggi si è costruito e rigenerato il patrimonio. I fondi disponibili potranno finalmente essere spesi per azioni di rinnovamento territoriale capaci di ridurre l’impronta ecologica della popolazione umana sulla Terra? Chi gestisce i capitali saprà discernere su quali operazioni scommettere?

«Nel contesto del cambiamento climatico è inevitabile che la finanza tenda a privilegiare i progetti che integrano criteri di resilienza e sostenibilità –spiega Marco Caffi, direttore di Green Building Council Italia–. Questo comparto, tuttavia, non dispone di competenze specifiche in ambito edilizio e necessita di dati affidabili per valutare adeguatamente la qualità e la sostenibilità degli investimenti». Una risposta a portata di mano per chi ha bisogno di misurare in modo semplice le performance di un intervento sono certificazioni di sostenibilità ambientale, in primis i protocolli promossi da GBC, LEED e BREEAM, che forniscono una sintesi delle prestazioni ambientali e sociali dell’edificio, rendendo più trasparente e comprensibile il rischio associato a un determinato progetto.

La presenza di rating differenti, spesso simili (ma non equivalenti) ha però evidenziato la necessità di una maggiore armonizzazione e regolamentazione del settore. L’Unione Europea ha risposto a questa esigenza pubblicando, nel 2020, la Tassonomia Europea: un regolamento che definisce criteri tecnici condivisi per identificare le attività economiche sostenibili. L’edilizia vi rientra con obiettivi specifici e soglie prestazionali per ogni fase del ciclo di vita degli immobili: progettazione, costruzione, ristrutturazione, compravendita.

«In questo scenario GBC Italia ha assunto un ruolo proattivo, aderendo fin da subito ai gruppi di lavoro del World Green Building Council sul tema della finanza sostenibile – commenta Caffi –. L’obiettivo è stato comprendere e contribuire a definire le modalità più efficaci per applicare i criteri della Tassonomia Europea al settore edilizio».

L’organizzazione ha supportato la partecipazione della rete dei Green Building Council alla Platform on Sustainable Finance della Commissione Europea, contribuendo al dialogo con il sistema finanziario e bancario per individuare strumenti operativi come i mutui verdi.  La collaborazione tra i GBC europei si è rivelata fondamentale anche per sviluppare strategie comuni volte a supportare il mercato nella comprensione e nell’applicazione delle nuove regole.

«Un edificio certificato risponde a criteri progettuali e gestionali in grado di ridurre l’impatto ambientale e aumentare la capacità di adattamento: ad esempio, attraverso sistemi di raccolta delle acque piovane, efficienza energetica, tutela della biodiversità. Questi strumenti permettono alla finanza di indirizzare risorse verso progetti che siano coerenti con gli obiettivi di mitigazione ambientale» aggiunge Caffi.

Accanto agli investimenti, emerge con forza anche il tema assicurativo. «Nel tempo, edifici privi di adeguate misure di adattamento climatico diventeranno difficilmente assicurabili» sottolinea Caffi. Questa prospettiva ha favorito lo sviluppo di altri sistemi di monitoraggio che superano la semplice certificazione iniziale: strumenti capaci di valutare nel tempo il comportamento degli edifici secondo i parametri ESG (Environmental, Social, Governance), fornendo dati concreti su efficienza e gestione dell’asset immobiliare.

Se lo schema GRESB costituisce uno degli standard principali in questo ambito, la Tassonomia UE resta anche in questo caso il punto di riferimento normativo. Oltre alla presenza ai tavoli internazionali, GBC Italia ha fornito un ulteriore contributo concreto. Nel 2022, dopo un percorso biennale di ricerca, ha pubblicato una roadmap per la decarbonizzazione del settore edilizio finalizzata al raggiungimento degli obiettivi climatici al 2050. Il documento definisce obiettivi intermedi e azioni specifiche per ciascuna categoria di stakeholder, compresa la finanza, attraverso una tabella di marcia composta da 53 obiettivi, suddivisi in tre aree d’azione prioritarie: decarbonizzazione degli edifici; circolarità per il settore delle costruzioni; qualità e resilienza delle città.