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Il ruolo del design nella realizzazione di una vera e propria costruzione circolare
30 Giugno 2025

Nel precedente articolo del progetto TOP CleveR abbiamo analizzato come ripensare le esigenze costruttive – mettendo in discussione le convenzioni su cosa costruiamo e perché – possa ridurre significativamente i flussi di materiali ed energia lungo l’intero ciclo di vita degli edifici. Questo nuovo articolo approfondisce il tema della circolarità da un altro punto di vista, concentrandosi su come le scelte progettuali possono ridurre l’impiego di risorse, migliorando la sostenibilità senza compromettere le prestazioni né la soddisfazione degli utenti.

 

Uno degli strumenti più efficaci per ridurre l’uso delle risorse è una buona progettazione. Per ottenere questo risultato, è fondamentale considerare fin dalle prime fasi del processo progettuale diversi criteri, come la forma dell’edificio, la necessità di finiture superficiali, l’integrazione di elementi multifunzionali e il coinvolgimento degli utenti.

 

Strutture efficienti sotto il profilo delle risorse
Prendendo ispirazione dalla natura, che tende a raggiungere il massimo effetto con il minimo input, possiamo imparare ad ottimizzare l’uso dei materiali. Basti pensare all’alveare: una struttura progettata dalle api per garantire la massima resistenza utilizzando la minima quantità di cera. In edilizia, questo principio si traduce nella progettazione di strutture che non siano sovradimensionate, pur garantendone solidità e rispetto delle normative.

Attraverso una scelta attenta dei sistemi strutturali, i progettisti possono ridurre l’impiego di materiali pur rispettando i requisiti prestazionali. Ottimizzare, ad esempio, il rapporto tra luce e spessore di solai o pareti consente di garantire efficienza strutturale con un minor volume di materiali. Questi accorgimenti, seppur apparentemente minimi, hanno un impatto significativo su larga scala.

 

Efficienza nella forma, nelle dimensioni e nello spazio
La forma, le dimensioni e la tipologia di una struttura possono influenzare in modo significativo il consumo di materiale e le prestazioni energetiche.

Le dimensioni e la superficie devono sempre essere adeguate alle reali esigenze del progetto. Un edificio sovradimensionato comporta una richiesta ingiustificata di materiali e di energia

A livello urbano, optando per una tipologia più efficiente, ad esempio abitazioni a schiera invece di case isolate, si può ridurre la superficie delle pareti esterne per unità abitativa, migliorando così l’efficienza energetica e riducendo l’uso di materiali. Allo stesso modo, evitare strutture interrate complesse, come i parcheggi sotterranei, può ridurre significativamente la necessità di muri di contenimento.

È stato dimostrato che la compattezza degli edifici può ridurre fino al 20% l’uso di materiali ed energia – naturalmente, occorre trovare un equilibrio con i requisiti di illuminazione naturale e ventilazione. Oltre alla forma compatta, i progettisti possono migliorare l’efficienza eliminando le aree sottoutilizzate all’interno dell’edificio, ottimizzando la superficie e il layout spaziale. Anche le altezze dei soffitti possono essere calibrate per mantenere la qualità spaziale riducendo il volume di materiali necessari.

Alcune forme di edifici sono intrinsecamente più resistenti a sollecitazioni sismiche, climatiche o al vento; previlegiando tali configurazioni, è possibile garantire la funzionalità con un minor impiego di materiali.

Semplificare le finiture superficiali
È davvero necessario ricorrere a rivestimenti decorativi, intonaci superflui o più strati di finiture? Sebbene le finiture spesso svolgano funzioni estetiche o protettive, i progettisti dovrebbero valutarne in modo critico la reale necessità. Semplificare le superfici può ridurre i costi, le emissioni di carbonio e facilitare la manutenzione futura.

Adottare la progettazione partecipata
Il coinvolgimento degli utenti durante la fase di progettazione aiuta a creare spazi che riflettano meglio le reali esigenze. Un coinvolgimento precoce degli utilizzatori finali riduce la probabilità di modifiche successive, evitando così un consumo aggiuntivo di risorse.

Progettare per la multifunzionalità
Quando un singolo elemento può svolgere più funzioni, la necessità di materiali aggiuntivi diminuisce di conseguenza. Un tetto con tegole solari, ad esempio, funge sia da protezione dagli agenti atmosferici che da fonte di energia rinnovabile. Analogamente, i tetti verdi offrono contemporaneamente isolamento termico e acustico, gestione delle acque meteoriche e aumento della biodiversità, tutto in un unico elemento.

 

Quando l’efficienza viene considerata fin dall’inizio e si tengono in conto i fattori sopra descritti, è possibile ridurre sia i materiali che l’energia consumati da un edificio – non solo in fase di costruzione, ma per l’intero ciclo di vita dell’edificio.

 


TOP CLeveR è un progetto LIFE volto a fornire ai professionisti e ai lavoratori della costruzione le competenze necessarie per affrontare le sfide del ciclo di vita del carbonio e l’approccio circolare nel corso del ciclo di vita di un edificio. TOP CLeveR sostiene inoltre l’attuazione del quadro di riferimento di livello(i) da parte di tutti gli attori della catena del valore. Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili qui.