
Una giornata condivisa tra visione e responsabilità
Le grandi trasformazioni urbane non nascono mai per caso. Hanno bisogno di visione, ma anche di strumenti concreti, di alleanze forti, di competenze diffuse e, soprattutto, di spazi autentici di relazione, in cui idee, esperienze e strategie possano incontrarsi e generare valore. È da questo presupposto che si è aperta, nella cornice simbolica della Fonderia Napoleonica Eugenia di Milano, l’Assemblea Nazionale dei Soci di GBC Italia, introdotta da un confronto pubblico dal titolo emblematico: “Strategia urbana, energia e infrastrutture per il clima”.
La presenza di figure di altissimo profilo come Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Roberto Tasca, Presidente di A2A, Dario Lo Bosco, Presidente di Italferr (in collegamento), e Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, ha conferito un significato profondo alla giornata: un segnale chiaro dell’attenzione crescente verso il ruolo che GBC Italia esercita oggi come piattaforma autorevole di dialogo tra pubblico e privato, tra visione urbana e competenza tecnica. Ma più ancora, la giornata non è stata pensata come una semplice successione di interventi: è stata un vero e proprio catalizzatore di connessioni, un’occasione per alimentare reti professionali, rafforzare legami istituzionali e generare nuove sinergie, combinando ascolto e partecipazione, confronto e progettualità, lasciando spazio all’interazione e alla costruzione di una sensibilità condivisa.
Sono momenti come questi che fanno di Green Building Council Italia non solo un presidio tecnico, bensì un ecosistema attivo, capace di attivare energie e visioni per affrontare insieme le grandi sfide del nostro tempo: cambiamento climatico, rigenerazione urbana, transizione energetica e infrastrutture resilienti.
Milano come paradigma urbano
La scelta del capoluogo lombardo come sede dell’incontro non è stato un atto dovuto a semplici esigenze logistiche: lo stesso Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, ha evidenziato come Milano rappresenti oggi un laboratorio avanzato per la sperimentazione urbana: “È l’unica città con due quartieri interamente certificati green, risultato di un modello che tiene insieme capitale pubblico e privato, pianificazione strategica e conoscenza tecnica. Un’esperienza che GBC sta già trasferendo, attraverso protocolli e formazione, anche ai comuni di medie e piccole dimensioni.” Il modello milanese non si esaurisce nei numeri o nelle certificazioni, bensì si fonda anche su una governance capace di tenere insieme scala urbana, sociale e infrastrutturale. A sottolinearlo è stata la presenza di Giuseppe Sala, Sindaco della Città, che ha ricordato come il tessuto urbano abbia saputo reinventarsi nel tempo, trasformando aree dismesse in distretti innovativi e attrattivi. “Rigenerazione urbana, inclusione sociale, sostenibilità ambientale: non sono slogan, ma direttrici concrete per costruire una Milano policentrica, connessa, capace di generare benessere per tutti.”
Sala ha anche posto l’accento sull’accessibilità abitativa e sul ruolo strategico dell’economia della conoscenza, auspicando una continuità amministrativa nelle politiche urbane orientate all’equilibrio tra qualità della vita e sviluppo, a testimonianza di quanto il confine tra oratori e platea fosse labile all’interno dell’Assemblea, unendo tutti secondo la missione condivisa e concreta di creare città più resilienti e vivibili attraverso buone pratiche e formazione.
Infrastrutture e reti per la città sostenibile
Al centro del confronto anche il tema delle infrastrutture e della gestione dell’energia come leve imprescindibili per costruire città davvero resilienti e inclusive. Roberto Tasca, Presidente di A2A, ha ricordato come “le città siano oggi veri catalizzatori di innovazione”, capaci di orientare in modo decisivo la trasformazione verso modelli di sviluppo decarbonizzati. È in questa prospettiva che si inserisce la lungimiranza di A2A nel promuovere un piano industriale al 2035, che prevede per Milano ingenti investimenti, molti dei quali dedicati alle reti elettriche, ritenute strategiche per l’elettrificazione dei consumi e la diffusione di tecnologie smart. Un impegno tuttavia che non si limita al solo ambito energetico, ma si estende anche al settore ambientale, con la gestione integrata del ciclo dei rifiuti attraverso Amsa: “Tutti i rifiuti urbani sono avviati a recupero di materia o energia, con zero conferimenti in discarica, un risultato che anticipa di dieci anni gli obiettivi europei”. E non è un caso che Milano, con una raccolta differenziata che raggiunge il 62%, si posiziona infatti tra le città più virtuose d’Europa con oltre un milione di abitanti.
A questa visione sistemica si è affiancato l’intervento, in collegamento, di Dario Lo Bosco, Presidente di Italferr, che ha portato il punto di vista della più grande società di ingegneria del Paese. “Energia, infrastrutture e sostenibilità non possono più essere pensate come compartimenti separati: servono approcci integrati che connettano il fisico e il digitale, il materiale e l’immateriale”, ha sottolineato. Lo Bosco ha raccontato l’evoluzione di Italferr verso un modello di ingegneria digitale d’avanguardia, fondato su piattaforme 4D e 5D, librerie tecniche proprietarie e standard riconosciuti a livello internazionale, in grado di servire enti strategici e accompagnare i processi decisionali già dalle prime fasi progettuali. “Siamo orgogliosi di poter mettere questa competenza al servizio del sistema Paese, affiancando concretamente le istituzioni in un percorso di trasformazione che parte dalla conoscenza strutturata del dato”.
La convergenza tra utilities, ingegneria avanzata e governance urbana del momento di confronto venutosi a creare a Milano ha mostrato in modo chiaro che le infrastrutture non sono più solo reti fisiche, ma veri e propri abilitatori di cambiamento, capaci di connettere territori, generare valore e sostenere una nuova cultura del costruire.
Una visione condivisa, una sfida collettiva
L’evento si è chiuso con un messaggio chiaro: la sostenibilità non si improvvisa. Richiede politiche pubbliche coerenti, investimenti mirati, un costante aggiornamento culturale, ma soprattutto la costruzione di un’alleanza trasversale tra attori diversi, ciascuno con un ruolo preciso nel disegno di città più vivibili, eque e resilienti. Il luogo stesso dell’incontro, una ex fonderia trasformata in spazio culturale, rappresenta una calzante metafora: le città si forgiano, proprio come i metalli, fondendo passato e futuro, tradizione e innovazione.
Con questo spirito si sono poi avviati a porte chiuse i lavori dell’Assemblea dei Soci di GBC Italia, momento centrale per definire priorità strategiche, consolidare strumenti e proseguire il cammino verso il Green Building Forum Italia, in programma il prossimo 27 ottobre a Milano. Un appuntamento che sarà, così come è avvenuto per questa Assemblea Nazionale dei Soci, occasione per trasformare il confronto in azione.
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