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Remtech, una vision condivisa sul futuro delle città
18 Settembre 2024

Al convegno di GBC Italia dello scorso 18 settembre alla Ferrara Expo, sono state condivise le più attuali istanze degli attori delle trasformazioni urbane – i settori edilizio, infrastrutturale, digitale –  sullo scenario della più importante trasformazione dei prossimi anni: la transizione energetica.

 

Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, ha condiviso l’impegno dell’Associazione nel farsi promotore di iniziative di semplificazione in un settore – quello delle costruzioni – particolarmente complesso sul piano degli adempimenti burocratici e degli obiettivi che ci siamo posti come Paese. L’Associazione è detentrice di strumenti e contributi tecnici e culturali – quali i protocolli di sostenibilità energetico-ambientale – per imprese, decisori pubblici e professionisti; soluzioni condivise, inclusive e riconosciute da tutti gli stakeholder.

La prima sessione dell’evento – moderato da Marco Caffi, Direttore operativo di GBC italia – ha visto la condivisione di spunti innovativi sulla rigenerazione urbana.

La professoressa Donatella Diolaiti dell’Università di Ferrara, ha illustrato il rapporto fra rigenerazione urbana e benessere delle persone evidenziando l’importanza di attivare politiche di rigenerazione secondo i principi delle città di comunità e della città giardino. Approcci questi che permettono di migliorare la salubrità degli spazi e le relazioni sociali fra i cittadini.

Francesca Petrelli, Responsabile Ambiente, Ingegneria e Investimenti Stazioni di Direzione Stazioni, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., ha illustrato, anche mostrando esempi di realizzazioni, le diverse strategie di riqualificazione diffusa delle stazioni ferroviarie nei piccoli centri urbani e nelle medie e grandi città. Interventi che hanno l’obiettivo di rigenerare non solo l’infrastruttura ma il distretto urbano nel quale le stazioni sono collocate. È stata inoltre ricordata l’importanza di utilizzare strumenti come i protocolli energetico ambientali che consentono di misurare l’impatto della riqualificazione.

Maurizio Scaccabarozzi, Responsabile Business Development di A2A Smart City, ha illustrato non solo le tecnologie che sono oggi disponibili per la smart city, ma anche i servizi che un’organizzazione come A2A fornisce alle pubbliche amministrazione in termini di supporto tecnico e finanziario al fine di rendere possibile l’evoluzione da Smart City a Intelligent City.

Nella seconda parte dell’evento si è svolta una tavola rotonda di confronto stimolata dagli interventi dei relatori che hanno aperto l’incontro, e che ha visto coinvolti i rappresentanti di alcune delle principali associazioni e organizzazioni che intervengono fattivamente nei processi di rigenerazione.

Antonio Errigo, Direttore di ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, ha illustrato la riduzione dell’impatto ambientale del sistema della logistica grazie a modalità più sostenibili di trasporto sulla lunga distanza. Si sta lavorando affinchè nell’ultimo miglio – fra gli interporti e la consegna all’utente finale – si possa ridurre l’impatto dei trasporti di beni e servizi. Per questo è necessaria la collaborazione fra tutte le organizzazioni che si occupano dello sviluppo urbano.

Giorgio Lupoi, Presidente di OICE, ha condiviso le criticità di un settore che annovera molte eccellenze in termini di capacità progettuale ma che, più in generale, necessita di un supporto per poter evolvere nella capacità di rispondere alle richieste degli attori della rigenerazione urbana.

È importante fornire strumenti che supportino il sistema dell’ingegneria e dell’architettura ad operare secondo processi e metriche di misura dell’impatto condivise e specifiche per il contesto Italiano. Lupoi ha auspicato che in un tempo breve si possa vedere l’evoluzione dei vari protocolli energetico-ambientali per una più larga diffusione. Non meno importante è riconoscere il valore economico delle prestazioni aggiuntive per lo studio e la progettazione delle strategie ambientali, similmente a quanto avviene per gli oneri di progettazione della sicurezza.

Silvia Ricci, Vicepresidente di ANCE, ha evidenziato, anche richiamando alcune criticità messe in luce dalla professoressa Donatella Diolaiti nel suo intervento di apertura, la difficoltà del mondo delle imprese nell’operare nell’ambito della rigenerazione urbana in quanto la normativa attuale non è aggiornata con gli obiettivi che la transizione dell’ambiente costruito pone. Alcuni segnali positivi arrivano dal recente Decreto End Of Waste, frutto del dialogo fra il Ministero dell’Ambiente e gli stakeholder interessati di sicuro aiuto a supportare la circolarità della rigenerazione.

Anche Silvia Ricci ha evidenziato l’importanza di riconoscere a livello economico l’impegno delle imprese per l’implementazione di modalità di esecuzione compliant alla sostenibilità ambientale.

Errico Stravato, Amministratore Delegato di Sogesid, ha posto l’accento sulla necessità di supportare la rigenerazione urbana con l’impostazione di una strategia generale nazionale ed una programmazione degli interventi che ad oggi manca; le esperienze internazionali possono essere d’esempio. Solo se sarà chiara la visione strategica e sarà definita una pianificazione delle priorità si potrà poi impostare un metodo che consenta in modo diffuso di agire con efficacia sia nei casi di grandi interventi che alla scala dell’edilizia diffusa.

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