Il World Green Building Council (WorldGBC) ha recentemente presentato il documento “Building a water-resilient future“, che delinea il ruolo cruciale del settore edilizio e delle costruzioni nell’affrontare la crisi idrica globale. Si tratta di un’innovativa pubblicazione per la cui realizzazione si è fatto diretto riferimento, tra gli altri, anche al Position Paper “Gestione efficiente dell’acqua: dall’edificio alla città” redatto sul tema da GBC Italia insieme al relativo Gruppo di Lavoro e presentato lo scorso marzo.
Nel corso degli ultimi decenni, la mancanza di una pianificazione sistemica e a lungo termine ha causato una crisi idrica globale che viene ulteriormente aggravata dai cambiamenti climatici. Tale crisi costituisce un problema in costante e considerevole incremento che richiede un’attenzione urgente da parte di tutti i soggetti politici, istituzionali, pubblici e privati. Secondo quanto evidenziato dal World Economic Forum (2023), si prevede, infatti, che entro il 2030 si raggiungerà un divario pari a circa il 40% tra la domanda e l’offerta idrica a livello mondiale.
Ma non solo. Come ben evidenziato dal Paper del WorldGBC è opportuno anche considerare altri dati che concorrono a delineare in modo chiaro e puntale l’entità che la crisi idrica sta assumendo a livello globale:
- Il 90% dei disastri naturali è legato all’acqua. Gli eventi meteorologici estremi stanno registrando un importante incremento a livello globale, generando un numero crescente di situazioni emergenziali, con una esposizione al rischio più elevata soprattutto per le comunità più vulnerabili.
- 1/4 della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile. L’accesso universale all’acqua salubre e potabile è una delle principali sfide che le società si trovano oggi ad affrontare, riuscendo così a sanare problematiche che minacciano la salute umana e ostacolano la crescita economica a livello globale.
- Attualmente, due terzi della popolazione globale (quattro miliardi di persone) vivono in condizioni di grave carenza idrica per almeno un mese all’anno e quasi due miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile.
- Quasi il 70% dei territori globali sta attualmente vivendo una situazione di stress idrico (cioè quando viene prelevato più del 25% delle risorse rinnovabili di acqua dolce), e queste tendenze registrano continui aggravi e peggioramenti.
L’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari è un diritto umano fondamentale ed anche riconosciuto tra gli obiettivi strategici di Sviluppo Sostenibile e giustizia sociale.
Poiché si stima che gli edifici e le costruzioni siano responsabili di circa il 15% dell’utilizzo di acqua dolce, è imperativo valutare il ruolo dell’ambiente costruito nel contribuire e mitigare questa crisi, in linea con l’urgenza di decarbonizzare l’industria entro il 2050.
La necessità di un cambiamento da parte del settore delle costruzioni è evidente in tutte le fasi della catena di fornitura e si riflette su quattro dimensioni geo-spaziali dell’uso dell’acqua in edilizia:
– Supply chain
– Processi di costruzione
– Edifici
– Città e comunità
Nel corso dell’ultimo Vertice delle Nazioni Unite sul clima COP28 a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si è lavorato proprio per cercare di consolidare la consapevolezza su quello che è il ruolo cruciale ricoperto dall’ambiente edificato nell’affrontare il problema di come garantire un futuro equo e resiliente per tutti: in grado di offrire una delle maggiori opportunità per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, affrontando al pare la crisi idrica.
In questa direzione si inserisce il paper “Building a water-resilient future” recentemente pubblicato dal WorldGBC, che si rivolge a tutti gli attori e gli stakeholder del settore dell’edilizia e delle costruzioni a livello mondiale ed è stato sviluppato in collaborazione con la rete dei 26 Green Building Council nazionali di tutto il mondo, oltre che con alcune delle aziende partner e una rete di oltre 30 esperti del settore individuati a livello mondiale.
Illustrando sia l’entità della sfida a cui siamo chiamati, sia cosa possiamo concretamente fare per un effettivo cambio di rotta nel breve periodo, il documento mira a supportare responsabili politici, pianificatori, sviluppatori, progettisti e produttori nel riconoscere l’urgenza di sviluppare strategie sostenibili per promuovere la conservazione dell’acqua, l’efficienza e l’accesso equo a tale risorsa attraverso i principi di sostenibilità e circolarità.
Nella pubblicazione, oltre a definire l’entità della crisi, si giunge anche ad individuare quelli che possono essere alcuni Principi di Gestione Idrica per una gestione sostenibile della risorsa, che si allineano a quanto previsto da numerosi strumenti di valutazione e certificazione oggi presenti sul mercato a livello globale.
Quanto individuato all’interno del documento pubblicato dal WorldGBC si pone in linea con le evidenze a cui si è cercato di dar forma all’interno del position paper di GBC Italia che cerca di proporre una visione su come migliorare il ciclo idrico a scala di edificio con la prospettiva di portare benefici anche a scala urbana, stimolando la diffusione di approcci e di tecnologie, magari poco conosciute, e che le Normative non sempre contemplano, ma che possono portare grandi benefici nella gestione idrica e che i progettisti potrebbero introdurre e diffondere attraverso la loro attività.
Il documento, da ultimo, costituisce l’ultima pubblicazione del programma globale Circularity Accelerator del WorldGBC, che nel 2023 ha pubblicato il “Circular Built Environment Playbook“, un documento che illustra come il settore edile e delle costruzioni possa implementare i principi dell’economia circolare e dell’efficienza delle risorse durante l’intero ciclo di vita di un edificio.
SCARICA QUI il paper Building a water-resilient future.