A cura di Officina dell’Ambiente, socio di GBC Italia
Siamo precursori della Circular Economy. Dal 2001 valorizziamo le scorie da incenerimento di rifiuti solidi urbani, di cui recuperiamo la totalità della componente mineralogia e metallica.
Dalle scorie otteniamo il MATRIX®, un aggregato artificiale utilizzato in tutti i settori del Green Building e delle Green Roads, attraverso un modello industriale virtuoso di recupero sostenibile, esportabile ed adattabile a tutte le Green Economy europee. La qualità dei prodotti della Matrix Family, la sostenibilità ambientale del loro impiego e la completa tracciabilità della filiera sono i fondamenti della nostra attività industriale. In Officina dell’Ambiente abbiamo spinto al massimo la ricerca per il recupero delle scorie attraverso lo sviluppo tecnologico e attraverso solide partnership con gli end-users del MATRIX®, affinché l’utilizzo dei nostri prodotti sia consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Abbiamo adottato la valutazione LCA per valutare il nostro footprint: forniamo dati preziosi ai produttori di materiali edili per consentire loro una validazione ambientale delle loro attività e una strategia evoluta di green positioning dei loro prodotti, sulla base di soluzioni condivise che apportano valore economico, tecnico ed ambientale.
I nostri prodotti sono conformi ai requisiti del Green Public Procurement (GPP) e ai “Criteri Ambientali Minimi (CAM)”definiti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare , e hanno ottenuto ― per primi in Europa ― la prestigiosa qualifica Environmental Product Declaration (EPD®), validata da Bureau Veritas e riconosciuta da Environdec.
PER LE GREEN ROADS
Nell’ambito delle costruzioni stradali, il MATRIX® viene utilizzato in varie applicazioni a caldo e a freddo. Pur essendo utilizzati diversi materiali provenienti da recupero e/o riciclaggio, il MATRIX® oggi è una grande opportunità per le aziende poiché, finora è l’unico materiale certificato EPD (Environmental Product Declaration) che dispone di tutte le caratteristiche di idoneità per essere utilizzato con successo nelle gare pubbliche. Il Matrix possiede inoltre le marcature CE obbligatorie per le applicazioni come aggregato di origine industriale nel misto cementato (secondo lo standard europeo UNI EN 13242) e negli strati del conglomerato bituminoso (secondo lo standard UNI EN 13043).
L’utilizzo del Sand MATRIX® si basa su un approccio rigoroso basato sullo studio di mix design e di performance che permette alle Aziende del Settore Strade di utilizzarlo e di inserirlo nei loro progetti ed appalti per valorizzare gli aspetti ambientali dei loro prodotti. Il Sand MATRIX® ha tutte le caratteristiche tecniche per essere estesamente utilizzato e la sua applicazione è già stata ampiamente testata.
LE SPERIMENTAZIONI
La prima sperimentazione è stata fatta nel 2008 per capire quali potessero essere altri settori di utilizzo del MATRIX® che all’epoca veniva inviato solo ed esclusivamente alle cementerie per essere impiegato in campo edilizio. Abbiamo quindi coinvolto Geolab, un noto laboratorio di Brescia, per capire le possibilità di inserimento del MATRIX® nel conglomerato bituminoso. I risultati della sperimentazione sono stati più che positivi ma, fino al 2015, il MATRIX® non è mai stato utilizzato fuori dall’edilizia questo perché negli altri settori fino ad allora non si era ancora manifestata l’esigenza di avere un materiale idoneo che non si limitasse ad avere vantaggi economici ma che offrisse un valido contributo dal punto di vista ambientale. La spinta per l’introduzione nel conglomerato bituminoso avviene nel 2015 quando, con l’istituzione dei CAM (Criteri Minimi Ambientali), emerge la necessità di avere a disposizione un materiale che potesse dare punteggi tali da permettere alle aziende di partecipare agli appalti pubblici aumentando le possibilità di aggiudicazione; da qui le prime richieste da parte di grandi clienti italiani di conglomerato bituminoso realizzato con il MATRIX®.
Oggi sono due le sperimentazioni in atto entrambe dirette all’utilizzo quasi totale di materiale riciclato e coinvolgono due settori:
1- A caldo. Nel conglomerato bituminoso a caldo , nei laboratori della Pavenco Pavement Engineering Consulting Srl , è stata creata una nuova miscela con l’uso del MATRIX® che è già approvata ed attualmente applicata tramite campo prova, su un tratto autostradale gestito direttamente da ANAS. Mentre nei laboratori della STS Mobile Srl , in collaborazione con Zerocento Srl , è stata progettata e stesa dalla Sintexcal Spa, un’ulteriore miscela idonea per la costruzione di manti di usura ad alto grip, composta da MATRIX® , granelle di fonderia e altri materiali di recupero, con percentuali pari quasi alla totalità degli inerti (oggi le miscele presenti sul mercato hanno in media una quantità di materiale riciclato pari al 15-25%).
2- A freddo. Il conglomerato bituminoso a freddo è una novità. La differenza principale dalla produzione a caldo risiede nelle temperature che in questo caso sono sicuramente molto inferiori. Ciò comporta un risparmio in termini economici dato che serve una minor quantità di combustibile. Per sviluppare questa nuova tecnologia stiamo collaborando con la ditta Valli Zabban Spa, un’importante azienda che si occupa di bitumi modificati ed emulsioni, e con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna.
OBIETTIVO
Produrre una miscela a freddo composta al 100% da materiale riciclato. Tali metodi sono sicuramente più rispettosi per l’ambiente, temperature più basse significano come detto minor consumo di risorse energetiche e con l’utilizzo spinto di materiale riciclato sarà sempre meno necessario l’approvvigionamento di materiale inerte attraverso l’escavazione in cava o dai letti dei fiumi, tenuto conto che sia nel caso di combustibili fossili che in quello degli inerti naturali si tratta di fonti non rinnovabili. Oggi siamo ancora in fase sperimentale dobbiamo ancora trovare il giusto equilibrio ma siamo sulla “strada” giusta.