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Quando la sostenibilità diventa competitività
23 Giugno 2025

Al seminario di Chieti focus su CAM, ESG e protocolli di certificazione: dalle PA ai grandi investitori, la qualità edilizia passa per standard sempre più elevati

 

di Carlotta Rocci

 

La sostenibilità in edilizia non rappresenta più solo una scelta etica, ma un vero e proprio valore aggiunto che ridefinisce la qualità del costruire e la competitività del settore. I protocolli di certificazione come LEED, ITACA e GBC stanno diventando strumenti imprescindibili per guidare progettisti, imprese e investitori verso edifici ad alte prestazioni ambientali, capaci di ridurre consumi ed emissioni e di offrire maggior comfort e benessere agli occupanti.

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) e i criteri ESG hanno un aspetto normativo ma anche un valore che supera la norma: sono elementi premianti che valorizzano il merito delle imprese e favoriscono l’accesso al credito e ai finanziamenti. «I protocolli  – come il sistema LEED, adottato in oltre 150 paesi e ormai integrato anche nella normativa pubblica italiana – sono uno strumento fondamentale non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per la valorizzazione degli asset immobiliari, la riduzione dei costi di gestione e il miglioramento della qualità della vita –  ha dichiarato l’architetto Andrea Valentini, consigliere GBC Italia, intervenuto al seminario di Chieti “Sostenibilità e qualità nell’edilizia del futuro” dedicato alla qualità dell’edilizia sostenibile.

«I criteri sono strumenti che garantiscono comfort acustico, visivo, termico e qualità dell’aria». Oggi l’Italia è il terzo paese in Europa per edifici certificati e sta sviluppando anche protocolli che guardano con attenzione alle caratteristiche del patrimonio edilizio europeo. Ne è un esempio il GBC Historic Building (HB), primo sistema di rating dedicato alla riqualificazione sostenibile degli edifici storici, elaborato dal Green Building Council Italia e ora tradotto anche in inglese.

«I sistemi di rating, spesso erroneamente considerati appannaggio esclusivo dei grandi investitori, sono invece sempre più adottati anche dal settore pubblico, proprio perché riconosciuti dai CAM come strumenti di conformità e trasparenza», ha proseguito Valentini. Particolarmente significativo è proprio l’utilizzo di protocolli e criteri ESG da parte delle pubbliche amministrazioni, segno di una maturità del settore che va oltre il semplice adempimento normativo che comunque va nella medesima direzione dal momento che l’Europa si prepara a rendere obbligatorio il rating ESG dal 2026.

Il seminario di Chieti, promosso da GBC Italia e dal Chapter Abruzzo-Molise, coordinato da Mauro Irti, ha rappresentato un’occasione di confronto per professionisti, enti pubblici e investitori, ribadendo che la qualità edilizia del futuro passa dall’adozione di standard elevati e dalla diffusione di una nuova cultura della sostenibilità, in cui protocolli, CAM e rating ESG diventano leve strategiche per innovare, valorizzare e rendere più competitivo il patrimonio immobiliare italiano. Una delle chiavi  di questa rivoluzione è la formazione continua: GBC Italia, attraverso un impegno costante nella sensibilizzazione e nella formazione, si pone come catalizzatore di una trasformazione concreta del mercato edilizio, promuovendo sistemi di certificazione che garantiscono efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale, e formando i professionisti chiamati a guidare il cambiamento.