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Laura Begarelli | Ambassador #BuildingLife
9 Giugno 2025

Le interviste di GBC Italia agli ambassador del progetto #BuildingLife

 

In Italia si presta ancora poca attenzione alle emissioni di gas climalteranti nell’arco del ciclo di vita degli edifici; quali sono le ragioni?
Manca una consapevolezza diffusa tra professionisti e committenti sul tema della decarbonizzazione, che tendono a privilegiare un risparmio immediato piuttosto che una strategia di sostenibilità a lungo termine. Le normative italiane ed europee sono anch’esse maggiormente concentrate sull’efficientamento e ancora poco attente alle emissioni in atmosfera e al ciclo di vita degli edifici. Spesso l’analisi LCA durante la fase progettuale, un servizio che offriamo ai clienti, viene percepita come un extracosto e quindi non attivata. Con la nuova Direttiva EPBD IV si va nella direzione giusta ma serve formare tutta la filiera e, un cambio di paradigma così importante, necessiterà molto tempo.

 

Tekser ha sviluppato una strategia verso il 2050? Includendo una traiettoria di decarbonizzazione degli edifici e considerando le emissioni nell’intero ciclo di vita?
Tekser progetta sistemi impiantistici e da oltre vent’anni realizza impianti elettrici ad alta efficienza. La nostra attività impatta in modo importante sulle scelte dei clienti accompagnandoli nel percorso virtuoso di decarbonizzazione. All’interno di Tekser, il settore Sostenibilità – del quale faccio parte – affianca molti clienti nell’ottenimento dei protocolli di sostenibilità; anche questa attività ci consente di guidare gli investitori in scelte che li premieranno anche nel tempo.

Entro fine anno ci sposteremo nella nuova sede, un edificio certificato LEED, e abbiamo intenzione di certificarlo anche WELL.
Tra i progetti più recenti che meglio esemplificano il nostro approccio integrato e l’elevata qualità delle soluzioni adottate, vi è l’edificio storico di via Vittorio Veneto a Roma. Il nostro team ha curato la progettazione impiantistica meccanica ed elettrica, il processo di Commissioning e l’intero iter di certificazione LEED, conseguendo il prestigioso livello Platinum.

 

In quale modo Tekser contribuisce ad accelerare il processo di decarbonizzazione dell’ambiente costruito?
La nostra società si occupa della progettazione di tutti gli impianti – meccanico, elettrico e antincendio -, anche della sensorizzazione e domotizzazione degli edifici. In questo momento stiamo proprio sviluppando l’attività di Continuous Commissioning, un approccio alla gestione degli edifici esistenti in ottica di decarbonizzazione. Per questo servizio abbiamo creato un algoritmo proprietario con il supporto dell’intelligenza artificiale, che avrà il compito di supportare il monitoraggio dei consumi e ottimizzare le prestazioni energetiche nel tempo. Lo scopo è quello di accompagnare la vita utile dell’immobile massimizzandone le performance e tenendo sotto controllo, o riducendo, i costi.

 

Pensa utile penalizzare gli edifici ad elevate emissioni? Quali misure sarebbero efficaci?
Penso sia sicuramente di maggiore efficacia un sistema di incentivi accessibili e che vadano oltre le disposizioni di norma, favorendo chi decide di applicare i protocolli di certificazione volontari. Bisogna favorire chi ha una visione di lunga distanza sull’efficienza del nostro patrimonio costruito e da costruire.

 

Ritiene fattibile attuare un approccio circolare al settore dell’edilizia in Italia? Quali sono le principali barriere all’implementazione?
La barriera principale è quella culturale. Abbiamo gli strumenti per procedere in questa direzione ma i temi del recupero e riuso, della modularità in fase costruttiva che consenta il successivo disassemblaggio degli edifici sono temi conosciuti e poco applicati. Manca la consapevolezza del reale valore dei materiali a fine vita e la progettazione non è ancora orientata a lavorare sulla circolarità in modo pervasivo rispetto al processo di costruzione e demolizione degli immobili.

 

Nel settore degli impianti la circolarità come viene applicata?
Questo tema può essere interpretato in chiave di flessibilità del sistema di impianto ad essere utilizzato assecondando i cambiamenti dell’edificio. Intendo la possibilità di definire un impianto, con una vita utile ci circa venti anni, modulare e che possa adattarsi alle esigenze degli spazi e dei tenant che nel tempo cambiano e si modificano – mantenendo, quindi, gli stessi sistemi sia elettrici che meccanici.

 

Rispetto al ruolo nella filiera, quali sono le trasformazioni o le innovazioni chiave che la tua categoria di stakeholder dovrebbe intraprendere per ottenere edifici a bassa emissione di CO₂  e circolari? 

È fondamentale promuovere una piena collaborazione tra tutti gli attori della filiera. Non possiamo immaginare di realizzare edifici a basse emissioni e realmente circolari se questi obiettivi vengono perseguiti solo da alcuni comparti del vasto settore delle costruzioni. La ricerca rappresenta uno dei principali driver della nostra attività, e la condivisione di obiettivi e strumenti con gli stakeholder è essenziale per andare oltre il semplice risparmio economico e costruire un futuro sostenibile e resiliente.