
Estetica, tecnologia e sostenibilità – troppo spesso considerati concetti distanti – si incontrano nell’approccio del green design, che combina sostenibilità ambientale, economica e sociale con il comfort abitativo.
Di Carlotta Rocci
Funzionale, ma anche bello. Efficiente dal punto di vista energetico e, allo stesso tempo, curato nei dettagli architettonici. Un comfort che non si limita alla salubrità degli ambienti o alla loro funzionalità, ma comprende anche l’aspetto estetico.
Il tema è stato al centro dell’incontro formativo “Green Design: tra efficienza ed estetica”, organizzato il 18 marzo al Toolbox Coworking di Torino dal Chapter Piemonte di GBC Italia. L’evento ha registrato una grande partecipazione, con numerosi presenti in sala e oltre 2.500 persone collegate da remoto. È stata anche l’occasione per il primo Green Speed-Date del 2025, dopo il successo del format sperimentato lo scorso anno: dopo il dibattito, infatti, le aziende associate a GBC – e altre interessate a entrare nella rete – hanno partecipato a incontri B2B per condividere idee e creare sinergie.
Il ruolo chiave di Torino
Non è un caso che il dibattito sull’evoluzione del Green Design sia partito proprio da Torino.
«Questa è una città che ha ricevuto molti investimenti. La delocalizzazione di un modello di costruzione sostenibile può partire da un contesto come questo, con un’amministrazione che agevola l’applicazione dei protocolli», ha commentato Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia. Il Piemonte conta 134 edifici certificati LEED o in fase di certificazione, un numero raddoppiato rispetto al 2023. «Stanno cambiando le tipologie di edifici che richiedono la certificazione: non solo uffici, ma anche spazi logistici, negozi e campus universitari. Ora il nostro obiettivo è portare nuovi temi sul tavolo», ha aggiunto Massimiliano Fadin, Segretario del Chapter Piemonte.
Uno di questi temi è l’incontro tra sostenibilità, innovazione e design, applicabile a scale molto diverse: dal piccolo oggetto d’arredo alla rigenerazione urbana di interi distretti.
Green Design per il benessere e il lavoro
Progettare seguendo i principi del Green Design significa migliorare la qualità della vita negli spazi in cui si vive e lavora. Chiara Morandini, architetto dello Studio Carlo Ratti Associati, ha evidenziato come il concetto stesso di ambiente lavorativo stia cambiando: «Gli spazi di lavoro oggi sono multiformi, non necessariamente uffici. Sostenibile è tutto ciò che rende piacevole la nostra vita senza gravare sulle generazioni future». Tre pilastri fondamentali della progettazione sostenibile sono Reuse (riuso), Recycling (riciclo) e Upcycling. Un esempio concreto arriva dalla riqualificazione della storica sede Mondadori di Segrate, dove gli elementi edilizi esistenti sono stati recuperati e integrati con materiali naturali e spazi verdi per creare un ambiente più confortevole e rilassante.
Materiali naturali e soluzioni tecnologiche: gli strumenti del Green Design
Le aziende stanno investendo molto in ricerca e sviluppo per progettare soluzioni sostenibili lungo l’intero ciclo di vita degli edifici, dall’involucro edilizio fino agli arredi interni. Al meeting torinese hanno portato la loro esperienza: DAKU, che progetta sistemi di verde pensile, Unimetal, con “perfect evolution” la copertura del futuro senza fori fissanti, Knauf Insulation specializzata nelle soluzioni in lana minerale Creative Cables che – nell’epoca del right to repair – ha saputo coniugare design, artigianalità e sostenibilità in una lampada che sfrutta il concetto del design for disassembly.
Da una lampada a un intero quartiere: il Green Design scala di dimensione
Se il Green Design può rivoluzionare la progettazione di una semplice lampada, immaginate il suo impatto su un intero quartiere. È il caso della riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Torino, un’area di proprietà del Demanio, molto influenzata allo sviluppo del fiume Po. Il progetto, curato dagli studi Eutropia Architettura, Paisà Landscape e Weber Architects, punta a restituire alla città un’area abbandonata, combinando sostenibilità ambientale, paesaggistica e sociale. Gli architetti hanno esposto il progetto sottolineando come il loro lavoro abbia cercato di recuperare l’aspetto agricolo di quest’area rendendo «il sapore e il ruolo del paesaggio parte integrante della struttura urbanistica», con un cantiere capace di tenere in gran conto l’aspetto sociale consentendo una progressiva riappropriazione degli spazi da parte dei cittadini, e una costruzione in gran parte off-site per limitare l’impatto del cantiere stesso. Azioni di recupero del suolo permeabile ed efficientamento energetico, applicate al green design, portano a una riqualificazione che non è solo architettonica ma anche sociale.