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DECARBONIZZARE IL COSTRUITO: ANCHE IL SISTEMA FINANZIARIO GIOCA LA SUA PARTE.
1 Giugno 2023

A livello globale, la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento di una forma di economia sostenibile e meno impattante sugli ecosistemi del pianeta sono tematiche sempre di più al centro delle agende e delle discussioni politiche, con l’Unione Europea impegnata in modo ambizioso nel processo di decarbonizzazione del sistema produttivo.
Per il raggiungimento degli obiettivi attesi: totale decarbonizzazione delle attività economiche entro il 2050, è necessario agire oggi con urgenza, adottando nuovi regolamenti per i settori economici maggiormente impattanti, tra cui quello edilizio ed immobiliare, e soprattutto mettendo a disposizione le somme atte a finanziare tutti gli investimenti necessari.

In questa direzione si collocano differenti azioni e normative sviluppate nelle differenti scale territoriali e governative. Rientra tra questi anche il programma del WorldGBC Advancing Net Zero, di cui Green Building Council Italia è promotore a livello nazionale, e il relativo Net Zero Carbon Buildings Commitment che l’Associazione ha presentato in Italia da pochi giorni, esattamente a un anno dal lancio della EU Policy Whole Life Carbon Roadmap e a sei mesi dalla presentazione della Roadmap Italiana per la decarbonizzazione e la trasformazione sostenibile dell’ambiente costruito. Progetti e documenti che sinergicamente mirano a sostenere il percorso necessario affinché l’Europea possa diventare il primo continente climaticamente neutro.

La Roadmap italiana, nello specifico, è un documento elaborato da GBC Italia insieme ad alcuni dei propri Soci ed è supportato da 4 allegati tecnici, all’interno dei quali si sottolinea quanto sia oggi fondamentale agire per accelerare la transizione del settore edilizio verso un modello di costruzione e gestione delle emissioni basato su criteri di tipo Life Cycle, dalla fase operativa e di gestione dell’edificio, sino a quella di demolizione. Un approccio che servirà a ridurre l’impatto del settore in termini di impiego di materie prime e garantirne un più elevato grado di sostenibilità.

Abbiamo recentemente inquadrato il tema delle Politiche energetiche presentate nel primo di questi 4 allegati: “Il contesto energetico nazionale: normativa, piani e scenari di decarbonizzazione”, evidenziando come queste, e più ingenerale, l’intero processo di trasformazione atteso necessitano di un corretto e strutturato supporto finanziario per giungere a compimento.
Il settore finanziario in questo senso rappresenterà un driver fondamentale della transizione: l’allocazione di risorse tramite gli strumenti di finanza pubblica e privata (green bonds, mutui verdi, incentivi, portafogli di investimenti realizzati secondo parametri ESG) dovrà, infatti, essere condotta nel rispetto di rigidi criteri di sostenibilità ambientale, oltre che economica.

La centralità ricoperta dal settore finanziario ha portato alla realizzazione del secondo allegato alla Roadmap nazionale: “La finanza privata e pubblica per la decarbonizzazione del settore edilizio”. Il documento, internamente diviso in due distinte sezioni, principia analizzando l’attuale contesto europeo e nazionale giungendo a definire il ruolo giocato dagli investimenti pubblici e privati nel supportare gli obiettivi di decarbonizzazione e trasformazione sostenibile degli edifici, evidenziando le principali criticità riscontrate e proponendo possibili soluzioni per rafforzare il ruolo della finanza con riferimento al perseguimento di questi specifici obiettivi.

Dall’analisi condotta si evidenzia, in termini generali, un ancora contenuto coinvolgimento della finanza verso le sfide poste dall’edilizia sostenibile e dalla progettazione implementata secondo un approccio Life Cycle. Gli investimenti ad oggi stanziati delle organizzazioni pubbliche e private, infatti, risultano essere prevalentemente focalizzati verso il settore della riqualificazione e dell’efficientamento energetico degli edifici esistenti, anche per via del supporto politico e fiscale che le autorità europee e nazionali stanno attualmente promuovendo. Nonostante gli impatti positivi che questa tendenza è destinata a generare, nel breve e nel medio periodo, questo approccio risulta però ancora eccessivamente restrittivo e non in grado di assicurare una riduzione rilevante delle emissioni anche nelle fasi di costruzione e demolizione degli edifici.

L’allegato, tratteggiata la strategia europea per la finanza sostenibile, prende in considerazione alcuni importanti elementi all’interno del framework normativo comunitario sull’informativa non finanziaria. Chiave di volta di questo quadro è rappresentato dalla Tassonomia, che punta a rappresentare un sistema di classificazione unico volto alla definizione obiettiva e scientifica della sostenibilità delle attività economiche e di cui nel documento si delineano struttura e stato dell’arte. Ne segue il secondo strumento portante: la rendicontazione ESG, che nelle sue componenti sociale, ambientale e di governance è finalizzato a delineare e comunicare verso l’esterno gli impatti della condotta di un’impresa in relazione al proprio modello di business e di governance.

A seguire l’Allegato apre due focus specifici su quelle che sono le principali modalità di compensazione delle emissioni di CO2, nonché le forme di partenariato pubblico-privato (PPP), che forniscono la possibilità alle amministrazioni di realizzare operazioni economicamente rilevanti, con una visione di medio e lungo periodo e garantendo un impiego efficiente delle proprie risorse. Tutti questi strumenti vengono indagati nella loro componente tecnica, inquadrandone l’applicazione all’interno dello scenario reale anche attraverso una serie di business cases di respiro europeo.

In chiusura, il documento dedica una specifica attenzione nel delineare le principali criticità emerse durante i lavori di stesura della Roadmap, con una prima indicazione delle possibili proposte per superare queste criticità e sostenere il ruolo attivo della finanza a supporto della decarbonizzazione dell’ambiente costruito. Il riferimento è fatto, nel dettaglio a: integrazione criteri di economia circolare, coinvolgimento degli utenti finali, assenza di standard e definizioni condivise, ed anche ai parametri di valutazione degli edifici e convenienza per gli istituti di credito.

L’Allegato alla Roadmap consente, in conclusione, di comprendere quello che è l’attuale contesto in relazione al coinvolgimento del sistema finanziario nazionale ed europeo nei percorsi di decarbonizzazione e trasformazione sostenibile in riferimento al settore edilizio e come si inquadrano gli obiettivi e le azioni della Roadmap all’interno del quadro degli impegni climatici nazionali.
In sintesi, possiamo affermare che affinché il settore finanziario divenga concretamente il driver fondamentale della transizione, le condizioni che si devono realizzare sono:

  • necessario investimento in progetti sostenibili capaci di garantire un maggiore ritorno economico-finanziario;
  • condividere in modo chiaro con gli investitori (sia nel settore pubblico che in quello privato) il contenuto di sostenibilità delle alternative di impiego delle proprie risorse;
  • mentre, a livello operativo, la transizione non potrà prescindere dall’utilizzo di parametri di tipo tecnico e ambientale nella valutazione di investimenti e nell’allocazione di risorse.

Per raggiungere queste condizioni, la Commissione Europea si sta attivando sia attraverso incentivi e specifici strumenti finanziari, sia per aumentare il livello di trasparenza, istituendo un linguaggio e un sistema di classificazione comune delle attività economiche, la già citata Tassonomia europea.

 

+ + +  SACRICA QUI L’ALLEGATO  + + +

 

Il documento può essere citato come segue: Green Building Council Italia, La finanza privata e pubblica per la decarbonizzazione del settore edilizio, 2023 – Allegato a Decarbonizzare il ciclo di vita dell’ambiente costruito. Roadmap italiana per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050, 2023.