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Life Cycle Assessment: sfide ed opportunità per l’edilizia sostenibile
27 Febbraio 2023

Nel contesto degli obiettivi di neutralità climatica al 2050 fissati dall’Unione Europea, gli edifici sono riconosciuti come uno dei settori strategici per la decarbonizzazione. Sono infatti il primo settore per consumi energetici – 44% del totale nazionale – e il secondo per emissioni – 28% (fonte dati: Roadmap Italy for Climate 2.0).

Dal 1990 ad oggi, a fronte di un aumento del 44% dei consumi, il settore è stato in grado di ridurre del 7% le emissioni e di raggiungere il 29% di quota di rinnovabili. Tuttavia, si pone ora la necessità di attuare misure di più ampio respiro nell’ottica di un approccio olistico di valutazione dell’intero ciclo di vita degli edifici tramite parametri ed indicatori, come quelli previsti dal quadro europeo di riferimento Level(s), che includano l’uso efficiente dell’energia e delle risorse materiali ed idriche, la salubrità e comfort termico, luminoso ed acustico degli ambienti, la resilienza ai cambiamenti climatici e l’ottimizzazione del valore.

In tal senso, le analisi LCA (Life Cycle Assessment) permettono di quantificare gli impatti ambientali di un edificio durante tutte le fasi di produzione, costruzione, uso e fine vita dell’edificio stesso e dei suoi componenti, vale a dire “dalla culla alla tomba” come definito nella norma UNI EN 15978:2011. Questo tipo di analisi sono state introdotte lo scorso anno nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia come criterio premiante per l’affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori per gli interventi edilizi delle pubbliche amministrazioni, nell’ottica di ottimizzazione delle soluzioni progettuali per la sostenibilità tramite analisi costi-benefici sia dal punto di vista ambientale che economico.

Sul tema LCA il Position Paper di GBC Italia del 2019 sottolineava quanto le analisi degli impatti dell’intero ciclo di vita potessero diventare uno strumento fondamentale per la sostenibilità in edilizia, individuando opportunità ma anche criticità e necessità per l’implementazione su larga scala, quali:

  • una banca dati italiana,
  • strumenti user-friendly, trasparenti e interfacciati con il BIM,
  • una metodologia e un linguaggio armonizzati,
  • benchmark di riferimento.

Azioni prioritarie in tal senso sono state ora incluse nella Roadmap presentata dal Green Building Council Italia insieme ad alcuni dei propri Soci nel dicembre 2022 “Decarbonizzare il ciclo di vita dell’ambiente costruito. Roadmap italiana per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050”, che detta tempi e modi per il perseguimento della decarbonizzazione su tre livelli:

  1. decarbonizzazione degli edifici,
  2. circolarità per il settore delle costruzioni,
  3. qualità e resilienza delle città.

Tra le azioni previste nella Roadmap troviamo la finalizzazione del database nazionale LCA sviluppato da ENEA nel progetto Arcadia (Approccio ciclo di vita nei contratti pubblici e banca dati italiana LCA per l’uso efficiente delle risorse), l’attivazione di tavoli tecnici e legislativi nazionali per la definizione ed implementazione di una baseline di emissioni, lo sviluppo di una metodologia validata a scala nazionale a partire dal lavoro portato avanti dal gruppo di ricerca del Politecnico di Torino in merito alla definizione degli strumenti di calcolo dell’Embodied Carbon, oltre all’attivazione di percorsi formativi per la promozione di tale approccio in tutta la filiera, come quelli disponibili sulla piattaforma LIFE Level(s) Academy.

LCA

Figura 1: Confini del sistema in relazione al ciclo di vita di un manufatto edilizio secondo la UNI EN 15978:2011