Editoriale di Giuliano Dall’Ò, Presidente Green Building Council Italia
Si è concluso da pochi giorni un evento molto importante per la nostra comunità: Greenbuild Europe, che in questa edizione si è svolto a Berlino dal 16 al 18 aprile. Mantenendo il format delle precedenti edizioni, la conferenza internazionale è stata organizzata attraverso una serie di sessioni parallele che hanno presentato e aperto al confronto casi studio molto interessanti. Un’occasione di aggiornamento su dove si sta orientando la visione del Green Building attraverso diverse chiavi di lettura, da quella tecnologica a quella economica, senza trascurare gli aspetti di un mercato, quello della sostenibilità in edilizia, che è in continua crescita anche se con ritmi diversi da Paese a Paese.
Il bilancio di questo evento è assolutamente positivo, sia per quanto riguarda la “comunità allargata” del Green Building, ossia quella internazionale non limitata all’Europa, sia per quanto riguarda la nostra comunità che in questi ultimi mesi si è dimostrata particolarmente effervescente.
Confrontarsi con ciò che si sta facendo in Europa, ma anche nel mondo è di per sé una cosa importante e utile, linfa vitale per chi vuole rimanere nel mercato in modo attivo.
La presenza di relatori italiani era consistente: un quarto delle sessioni presentate poteva infatti contare sulla presenza di relatori italiani e gli argomenti trattati hanno attratto tra le più alte percentuali di uditori.
La sessione plenaria ha avuto come relatori due veri miti del Green Building: Rick Fedrizzi, attualmente Chairman e CEO dell’International WELL Building Institute, e Mahesh Ramanujan, presidente e CEO dell’U.S. Green Building Council e del Green Business Certification Inc.. Molto interessante e coinvolgente è stato anche l’intervento, sempre programmato nella sessione plenaria di apertura, di Selina Juul, paladina del movimento che si batte da anni per evitare lo spreco di cibo. Un intervento forse non sovrapponibile al mondo dell’edilizia green, ma che testimonia la necessità di allargare la visione a tutti gli aspetti legati all’abitare sostenibile.
I temi toccati sono stati tantissimi, tuttavia quello che è emerso è che la valutazione della sostenibilità degli edifici sta facendo degli importanti salti di qualità e di scala. Il passaggio da protocolli che riguardano gli edifici a protocolli che riguardano le comunità era già stato avviato da tempo, basti pensare al protocollo LEED ND. Con il protocollo LEED for Cities tuttavia abbiamo notato una vera accelerazione e siamo veramente orgogliosi che una delle prime città certificate a scala mondiale, e la prima città europea, sia una città italiana, la città di Savona. Un ringraziamento particolare va alla sindaca Ilaria Caprioglio che grazie alla sua determinazione ha dimostrato come sia possibile realizzare dei progetti che sembrano impossibili: un esempio concreto di buona politica.
Un ulteriore elemento che viene confermato dai lavori presentati a Berlino è il salto di qualità della certificazione ambientale, sia per gli edifici che per le comunità, che si spinge a valutare le prestazioni sulla base di dati reali di funzionamento.
Una sostenibilità quindi non presunta ma monitorata costantemente: quale migliore garanzia per gli investitori oltre ovviamente che per gli utenti?
Lo strumento proposto è la piattaforma ARC promossa da GBCI che oltre ad essere un naturale complemento ai protocolli LEED (alcuni di questi, come ad esempio LEED EBOM e LEED for Cities, nascono in simbiosi con essa) si apre anche ad altri protocolli. L’obiettivo è quello di costruire una base di dati mondiale, indispensabile per avere dei benchmark condivisi e per monitorare l’evoluzione della sostenibilità non solo ambientale. Come GBC Italia garantiremo grande attenzione a questo progetto che riteniamo davvero strategico.
Ma veniamo a noi, ossia alla delegazione italiana che ha partecipato a Greenbuild Europe. La nostra delegazione a Berlino era terza per numero di presenze, dopo quella degli USA e della Germania. Un segnale forte nel contesto internazionale, molto apprezzato da Mahesh che ha ritagliato una parte del suo tempo per incontrarci, per condividere il nostro percorso, per darci spunti di riflessione per conoscerci personalmente tutti e per rafforzare quel legame già presente tra il nostro GBC e USGBC.
Un incontro bello, costruttivo, davvero stimolante e coinvolgente. Mahesh ha confermato che USGBC è al nostro fianco anche per valorizzare i nostri protocolli e la piattaforma ARC diventa uno strumento essenziale di condivisione.
Far parte di una comunità come GBC Italia è importante per una serie di motivi: chi è socio di GBC condivide una visione, quella del green building e più in generale della sostenibilità, della quale diventa protagonista per il contributo che può dare, diventa parte di un network non solo nazionale ma anche internazionale e si tiene costantemente aggiornato sulle ultime innovazioni del mercato.
La partecipazione ad eventi come Greenbuild Europe, tuttavia, aggiunge a tutto questo altri valori che diventano vantaggi ed opportunità di business nell’economia verde. Il confronto diretto, non mediato dalle piattaforme digitali, tra le persone, il parlarsi, il ragionare su stimoli esterni offerti ad esempio dai casi studio presentati a Greenbuild, cercando di valorizzare tutte le possibili sinergie è un valore aggiunto notevole all’appartenenza ad una comunità: è la linea di confine tra il far parte di una famiglia e l’essere protagonisti.
Greenbuild Europe è stata una bella esperienza per tutti, organizzata in modo eccellente da Kay Killman e dal suo staff con il supporto di USGBC.
Tutti coloro che hanno partecipato a Greenbuild sono tornati a casa con un tesoro fatto di stimoli, di visioni condivise, di idee per il presente oltre che per il futuro e di contatti fatti non solo attraverso mail o bigliettini da visita ma volti, sorrisi e strette di mano: una dimensione umana che vogliamo valorizzare anche in Italia promuovendo occasioni di incontro reale. Anche su questo ci impegneremo.
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