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La Chiesa San Giuseppe Dei Falegnami segue il processo di certificazione GBC Historic Building
30 Agosto 2019

Il restauro della Chiesa San Giuseppe dei Falegnami presso il Foro Romano segue il percorso di certificazione con il protocollo GBC Historic Building.

Il 30 agosto 2019 ricorre un anno dal crollo della copertura di San Giuseppe dei Falegnami. In questi dodici mesi, l’Ufficio edilizia di culto e beni culturali del Vicariato di Roma ha coordinato i lavori di restauro della chiesa per restituire questo prezioso luogo di culto alla città.

I risultati fin qui ottenuti sono stati condivisi nella giornata del 30 agosto attraverso una straordinaria apertura del cantiere che ha coinvolto cittadini, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti per una visita guidata sulle fasi di avanzamento dei lavori.

A pochi giorni dal crollo, i tecnici dell’Ufficio edilizia di culto e beni culturali hanno predisposto e seguito le attività di sgombero delle macerie, messa in sicurezza e il contestuale riconoscimento, recupero e catalogazione delle parti lignee del cassonettato e della struttura di copertura crollate; operazioni svolte sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, e secondo le indicazioni della Procura di Roma, che ancora oggi sta svolgendo le sue attività.

«Dal 3 giugno ad oggi sono state realizzate e giustapposte le due nuove capriate in sostituzione di quelle collassate – sottolinea il progettista e direttore dei lavori Alessandro Bozzetti dello Studio Croci, socio di GBC Italia – mentre è stato possibile conservare, mediante l’inserimento di alcuni elementi, le strutture ancora in situ che sostengono la parte del cassettonato rimasto in opera. È stata poi realizzata tutta l’orditura secondaria della copertura, compreso il posizionamento di un sistema di isolamento termico, che permette di controllare il microclima del sottotetto e tenere i valori di temperatura e umidità all’interno di un definito intervallo, ideale per la migliore conservazione del legno delle strutture delle falde e del cassettonato. Questo nuovo sistema si integra con la progettazione di un monitoraggio ambientale, in armonia con la Soprintendenza e il contributo scientifico del professor Giovanni Carbonara e secondo il protocollo GBC Historic Building, al fine di conseguire un intervento sostenibile».

Contemporaneamente tutti i frammenti lignei del cassettonato recuperati sono stati puliti, consolidati, trattati con sostanze antiparassitarie e censiti per definirne l’esatta ricollocazione, anche grazie all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro che, nel mese di luglio, ha eseguito un cantiere scuola con alcuni studenti del secondo anno provenienti dalla sede di Matera.

«Attraverso i dati ottenuti da laser scanner e i rilievi effettuati prima e dopo il crollo – prosegue  Bozzetti–, e al fine di realizzare correttamente il ripristino del cassettonato, il team di professionisti ha realizzato un modello in BIM (Building Information Modeling) che sarà la base di partenza per la progettazione del sistema di sospensione del cassettonato e garantirà la comprensione e la corretta geometria del costruito».

Gli interessati a conoscere l’evolversi dei lavori, possono farlo attraverso il sito internet www.sangiuseppedeifalegnami.org, sul quale è possibile seguire il cantiere attraverso un’accurata documentazione fotografica in costante aggiornamento.