Una attività di formazione gratuita, accessibile a tutti, tecnica e aggiornata, che permetta di affrontare i temi della sostenibilità in edilizia a 360 gradi e che consenta ai soci, e non, di fare rete tra loro: questo l’obiettivo del programma del Chapter Toscana del GBC Italia. Abbiamo avuto modo di parlarne con Francesca Santi, Segretario, che ha approfondito i temi e svelato le prospettive future di GBC nella sua regione.
Testo di Sabrina Zanini
Quali sono le iniziative portate avanti dal chapter Toscana?
Come Chapter Toscana abbiamo un programma che vede, ormai in maniera consolidata e periodica, da circa un anno, l’organizzazione di talk tematici in cui i relatori sono nostri soci. Il filo conduttore di questi eventi è la sostenibilità, sia da un punto di vista tecnico che scientifico, allargandosi ai temi pratici quali quelli di cantiere. Abbiamo notato che questo sistema funziona, in particolar modo perché questo coinvolgimento consente di mantenere un legame continuo tra i soci e, quindi, permette un supporto attivo nelle attività del Chapter. Inoltre, stiamo lavorando per coinvolgere le istituzioni pubbliche, in particolare gli enti locali, organizzando incontri per i comuni in modo da faci conoscere e consentire loro di associarsi. Il comune di Prato è già un nostro socio e speriamo ne arrivino altri.
A chi è rivolta questa attività di divulgazione?
I talk sono organizzati fisicamente all’interno della sede del Chapter dove si può partecipare in presenza, ma sono anche fruibili online. La comunicazione è fatta attraverso la mailing list del GBC relativa alla regione Toscana e attraverso un’altra mailing list dedicata ai liberi professionisti che aderiscono al Chapter. Inoltre, rivolgiamo l’invito ai segretari degli altri Chapter dell’Associazione. Sono talk che durano massimo un’ora. Sono momenti di formazione gratuita, accessibile, e di confronto fra gli operatori di settore e i partecipanti. Inoltre, stiamo preparando un convegno nel quale saranno coinvolti produttori toscani di materiali edili. È importante che questi soggetti siano in grado di rispondere alle richieste del mercato con prodotti e materiali che abbiano caratteristiche tecniche dettate dai CAM, soprattutto in questo momento storico di forte spinta data dai cantieri PNRR e dal rispetto del DNSH.
Qual è l’obiettivo?
Da una parte promuovere attività delle aziende che producono materiali per l’edilizia del territorio, dall’altra far conoscere la loro attività alle imprese di costruzione e agli studi di architettura e progettazione. L’obiettivo è quello di fare rete tra diverse figure del settore edilizio che convergono anche all’interno del GBC. Inoltre, i requisiti che oggi vengono richiesti per alcuni prodotti e materiali sono da rispettare solo per le opere pubbliche, ma con la modifica del DPR n. 380, di prossima emanazione, verranno recepiti molti degli adempimenti obbligatori per i CAM e, di conseguenza, il settore privato dovrà adeguarsi.
Parteciperemo istituzionalmente al Congresso Nazionale degli Ingegneri che si terrà in Toscana dove il nostro presidente Fabrizio Capaccioli sarà uno dei relatori. Speriamo di riuscire, anche in questa occasione, a coinvolgere le persone e le istituzioni facendo conoscere la nostra professionalità.
Sono arrivate richieste particolari dagli stakeholder?
Tutti gli stakeholder stanno, a mio avviso, chiedendo competenze tecniche sui temi della sostenibilità. Molte imprese toscane o che hanno dovuto operare in Toscana su cantieri del PNRR hanno chiesto assistenza, soprattutto per le rendicontazioni che sono richieste per il DNSH; meno domande di supporto sono arrivate per la creazione di protocolli energetico ambientali. Forse perché, al momento, sul territorio sono attivi più cantieri pubblici che grandi investimenti di tipo privato. Nel privato abbiamo rilevato come alcuni interventi di sviluppatori, dovendo accedere a finanziamenti europei e dovendo impostare una strategia di scelta dei goal da porsi come obbiettivi in materia di sostenibilità, si sono rivolti a noi per avere assistenza tecnica e competenze fino dalla fase di due diligence.
Quale vision per il futuro?
I temi della sostenibilità si stanno evolvendo dal mero focus sull’efficientamento energetico. Solo fino a qualche anno fa si confondeva, nella mentalità comune, sostenibilità con risparmio energetico. Si sta, giustamente, divulgando la giusta idea di sostenibilità, sia perché il mercato lo richiede sia perché il PNRR ha accellerato la divulgazione e l’applicazione di questo approccio dando cogenza a questa necessità, a partire dalla progettazione fino alla rendicontazione passando per un’attenta fase di cantieri dove è di fondamentale importanza la scelta dei materiali.
L’attenzione si sta anche spostando sul tema della salute dell’abitare?
Certamente il tema della salubrità dell’aria indoor è un tema che forse fino a poco tempo fa era noto solo in ambiti tecnici e non era abbastanza diffuso nei campi delle imprese e, ancor di più, nei desiderata dei consumatori. Adesso percepiamo un’importanza maggiore conferita a questo ambito e sicuramente nell’edilizia del futuro lo sarà sempre di più. C’è da tener presente che il mercato edilizio della Toscana in ambito residenziale ha due facce molto diverse: da una parte l’edilizia diffusa, dall’altra un mercato del lusso. Nella prima si inizia a parlare con maggiore frequenza di VMC e ricambio dell’aria indoor, ma molto meno di sensori che permettano l’effettivo controllo della qualità dell’aria. Nel secondo caso, e si parla prevalentemente di un’edilizia monofamiliare, la richiesta cambia perché la disponibilità economica è diversa, con committenze molto spesso straniere e che hanno una sensibilità differente rispetto a questi temi. Questo porta un accrescimento del know-how degli operatori del processo edilizio in quelle zone, che speriamo possa riversarsi anche sul resto della filiera.