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Il protocollo di GBC Historic Building® diventa internazionale
29 Luglio 2024

Per la prima volta Green Building Council Italia promuove all’estero il suo protocollo GBC Historic Building® . Intervista a Paolo Cambula, Consigliere d’Indirizzo di GBC Italia e Delegato alle Relazioni Internazionali.

Testo di Roberta Ricci

 

Una rete di 97 paesi per una comunità unita dai valori della sostenibilità nella filiera delle costruzioni. Nel World Green Building Council dialogano professionisti, amministrazioni pubbliche, imprese e tecnici, dalla Nuova Zelanda, al Messico passando per l’Europa e il Medio Oriente. «È un’importante realtà per procedere insieme verso l’obiettivo comune della decarbonizzazione», spiega Paolo Cambula, Consigliere d’Indirizzo di GBC Italia e Delegato alle Relazioni Internazionali. Per la prima volta Green Building Council Italia promuove all’estero il suo protocollo GBC Historic Building® .

 

Che valore ha la possibilità di avere una prospettiva internazionale per Green Building Council Italia?

«È molto importante. Il World GBC è nato negli Stati Uniti, si è diffuso in Europa, in Germania e Italia, ma poi anche in Francia, Spagna, Olanda, ora ha raggiunto il Medio Oriente e l’Australia, questo ci permette di scambiare dati e best practice in paesi anche molto diversi tra loro. Questa mole di informazioni e contatti è un bacino di esperienze fondamentale: temi come l’urbanizzazione sostenibile, la gestione delle acque, la scelta del sito e le linee guida per la gestione dei fabbricati accomunano tutti i paesi del mondo».

Qual’è il ruolo di GBC Italia in questa rete internazionale?

«Come GBC Italia abbiamo lavorato molto per diffondere le nostre best practice. In particolare, con l’avvio dell’ultima consiliatura, nel giugno 2023, abbiamo stabilito linee molto decise nel programma sul tema dell’internazionalizzazione ed è uno dei settori che ci sta dando più soddisfazione in termini di prospettive e visibilità del lavoro che la community ha svolto in Italia.

Per la prima volta, siamo nel vivo della fase di esportazione di uno dei nostri protocolli più significativi, GBC Historic Building® , nato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare storico».

Altri paesi hanno dimostrato interesse al protocollo?

«Moltissimi, e non soltanto Grecia, Francia e Spagna che in Europa sono i paesi che hanno un grande patrimonio da valorizzare. Abbiamo portato questo protocollo all’ultimo Leadership summit di Londra dello scorso giugno, raccogliendo l’interesse anche da aree del Medio Oriente come Giordania, Palestina, Egitto, e poi in Sud America; dal Nicaragua, alla Colombia, sino al Brasile».

Come si fa ad esportare un protocollo Made in Italy?

«Abbiamo lavorato molto prima di tutto per avere una traduzione in inglese, per promuovere nei dettagli le caratteristiche del protocollo. Vogliamo poter fornire tutte le informazioni sul rating ma anche garantire supporto per la sua applicazione, nella fase iniziale, su progetti pilota nei paesi che lo richiederanno. Questa è una novità che vogliamo promuovere ma anche sostenere a livello consulenziale: la rete GBC Italia fornirà informazioni ai comitati GBC dei paesi interessati e poi supporto agli sviluppatori nell’applicazione del rating. Non escludiamo in futuro di aver bisogno anche di una traduzione in spagnolo, visto l’interesse dei paesi del Sud America»

Quali sono le caratteristiche principali del protocollo Historic Building?

«L’obiettivo è la valorizzazione di edifici storici, pubblici e privati. Il protocollo guida una conversione di questo patrimonio storico verso l’edilizia green attraverso un completamento impiantistico, architettonico e di restauro progettato con l’uso di materiali naturali, compatibili con quelli d’origine dell’edificio, certificati, prodotti attraverso processi sostenibili. Con soluzioni ad altissima efficienza per tutto quello che riguarda l’impiantistica, la ventilazione, il condizionamento, il riscaldamento e la domotica. Si restaurano edifici storici dandogli funzioni nuove e arrivando a garantire a quel patrimonio edilizio un rating moto vicino a quello di un edificio nuovo».

Il protocollo è già stato applicato in Italia?

«In Italia HB è stato applicato, per esempio, per la conversione di una vecchia conceria a Tolentino, nelle Marche, diventata un albergo a 4 stelle superior, a Viterbo una manifattura è stata riconvertita in centro direzionale. Molti immobili di proprietà del demanio sono i candidati ideali per questo genere di iniziative».

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