A cura di Marco Mari – presidente GBC Italia
Questo 2022 volge al termine e per prima cosa ritengo importante ringraziarvi per i contributi che quest’anno ognuno di voi ha dato alla community dell’edilizia sostenibile italiana. Le tante azioni fatte, con il costante supporto del nostro Staff, hanno rafforzato il posizionamento dell’Associazione e ci hanno permesso di crescere in reputazione, influenza e visibilità. Abbiamo sensibilizzato e formato la prossima generazione di professionisti della sostenibilità, con 53 corsi istituzionali per 1050 partecipanti e con progetti europei, come ad esempio LifeLevel(S). Abbiamo consolidato la nostra comunità di tecnici con nuovi corsi, quali l’aggiornamento di quello relativo ai CAM Edilizia e la Masterclass; abbiamo realizzato eventi di natura divulgativa, informativa e formativa per oltre 7000 iscritti e sottoscritto accordi di collaborazione progettuale con i principali network fieristici quali ECOMONDO, KEY ENERGY, MCE, REMTECH, Salone Internazionale del Restauro.
Come ho condiviso lo scorso 15 dicembre nell’importante appuntamento per il lancio della prima Roadmap nazionale per la decarbonoizzazione e la sostenibilità in edilizia, e più ancora nell’Assemblea di fine anno, insieme abbiamo dimostrato che la trasformazione del mercato è possibile e che l’ambiente costruito può e deve essere una parte centrale della soluzione alla crisi climatica, per aumentare la capacità resiliente dei luoghi in cui viviamo, per migliorare la salute degli occupanti e della comunità e come leva principale per raggiungere l’uguaglianza sociale ed economica.
Nell’ultimo anno, GBC Italia ha realizzato così tanto, nonostante le numerose crisi che siamo chiamati ad affrontare, oggi il nostro Paese vanta una sostanziale leadership con:
- più di 1300 progetti tra registrati e certificati LEED e GBC, per oltre 18 milioni di metri quadrati, rendendo l’Italia il secondo Paese in Europa
- oltre 3000 progetti registrati che hanno inserito i dati delle proprie prestazioni nella piattaforma internazionale Arc, numeri cresciuti vertiginosamente nell’ultimo anno e mezzo, creando a livello internazionale una crescente attenzione al “caso Italia”
- nell’incertezza di un’economia post-pandemia, le registrazioni dei progetti LEED-GBC ammontano ad una media di 250 edifici l’anno, con il 2022 che ne ha registrato un aumento di oltre il 15% rispetto allo scorso anno.
Le azioni di advocacy e una sistematica presenza presso le principali istituzioni, dovuta anche all’apertura dell’ufficio di presidenza a Roma, ci hanno permesso di crescere nella capacità di influenza e nell’impianto sulla semplificazione e miglioramento del sistema normativo.
Abbiamo:
- partecipato alle Audizioni: Commissione LLP Senato; Commissione Abitare Sostenibile; Commissione Senato Delega Appalti;
- Supporto per relazione EPBD voluta dal parlamento europeo;
- Partecipato a quattro Consultazioni: Linee Guida MiT per PNRR, Decreto Rigenerazione Urbana, Linee guida riuso macerie Regione Marche 2021, CAM Edilizia.
Abbiamo consolidato i rapporti con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ci ha chiamato a:
- partecipare in forma stabile alla Consulta per le Politiche delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
- coordinare il sotto gruppo di lavoro 9, finalizzato alla introduzione dei protocolli energetico-ambientali , nella redigenda nuova linea guida per PFTE in seno al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
Abbiamo consolidato i rapporti con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, influendo in modo decisivo la nuova revisione dei CAM Edilizia, per i quali abbiamo ottenuto, tra i vari risultati:
- la conferma del riconoscimento dei sistemi di rating energetico-ambientali come strumenti alternativi alla rendicontazione dell’applicazione dei criteri ambientali
- l‘Estensione del campo di applicazione agli edifici di valore storico-culturale e testimoniale
- l‘inserimento di Nuovi criteri premianti relativi all’approccio LCA e LCC per dimostrare l’uso di soluzioni di miglioramento tecnico
- l‘inserimento di un Nuovo criterio premiante relativo ai processi di commissioning
- la richiesta di una dedicata Relazione di Applicazione dei CAM Edilizia, per un approccio più integrato dei criteri ambientali e il relativo riconoscimento economico del professionista incaricato
- la citazione della matrice di indicatori Level(S) sviluppata dalla DG Ambiente dalla Commissione EU basata su un approccio LCA.
Non meno importante, l’influenza associativa nel processo di ricostruzione post sisma del centro Italia che ci ha visto collaborare con il commissario di Governo, inserendo la richiesta dei protocolli energetico-ambientali nelle principali “Ordinanze Speciali in Deroga” e soprattutto nel recente “Testo unico per la ricostruzione privata”. Documento, quest’ultimo, che ha l’ambizioso scopo di aggiornare, chiarire e semplificare, secondo un ordine sistematico nuovo, le regole consolidate della ricostruzione privata, apportando significative innovazioni. Tra queste, ci preme segnalare quanto introdotto in Art. 1 – Principi generali – in merito agli obiettivi della ricostruzione che, si evidenzia, “(…) persegue i fini della messa in sicurezza degli edifici e del territorio, della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico, della qualità architettonica e della tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e del paesaggio, nonché le finalità sociali dello sviluppo economico e sostenibile, dell’economia circolare, della connessione digitale, dell’attrattività abitativa dei comuni delle aree interne”. Più ancora chiarisce in Art. 3 – Definizioni, comma ii) – che per incremento della sostenibilità ambientale, si intende quello ottenuto “(….) attraverso l’adozione di protocolli energetico- ambientali (rating system) nazionali o internazionali già riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nei CAM (“criteri ambientali minimi”) Edilizia e attraverso il riutilizzo della frazione inerte delle macerie, aggregati riciclati, in qualità di materia prima seconda”.
L’anno trascorso è stato anche un anno di forte produzione di valore per quanto attiene i Gruppi di Lavoro della Associazione. In tal senso, è in fase di chiusura il position paper sulla Efficienza della Risorsa Idrica; sono stati avviati i gruppi di lavoro per: Logistica sostenibile; Qualità ambientale interna; di prossimo avvio quelli per Biofilic Design, ed altri.
Abbiamo pubblicato le prime versioni de il:
- Prontuario di applicazione di protocolli e CAM nel processo edilizio;
- Prontuario di applicazione Protocolli GBC e LEED per la rendicontazione dei DNSH della Tassonomia.
Tutto questo con il contributo di oltre 165 partecipanti complessivamente di cui 12 rappresentanti del mondo accademico.
Le collaborazioni internazionali sono state riavviate e rese maggiormente operative, oltre ai progetti europei di cui il progetto Building Life con la roadmap presentata è l’esempio recente più rilevante, nel caso di USGBC abbiamo definito l’azione per la pubblicazione del primo Impact Report sui Green Building italiani; con la città di Irpin in UCRAINA, quella per supportare la riscostruzione sostenibile post conflitto; l’accordo con il GBC Spagna ha rilanciato l’azione per l’Internazionalizzazione del protocollo GBC Historic Building con la ratifica di un accordo che vede al centro un progetto di ricerca sul tema Heritage & Sustainability e l’individuazione di opportuni casi pilota. Analogo accordo è in fase di stesura con il GBC Turchia e in fase di perfezionamento con USGBC e GBCI.
Anche la certificazione nazionale con protocolli GBC sta crescendo, ad oggi vantiamo un numero di progetti registrati (o già certificati) pari a: 18 progetti GBC HB; 26 progetti GBC GBC Home; 3 progetti GBC Quartieri; 2 progetti, del recentissimo GBC Condomini.
Abbiamo l’opportunità di recuperare il futuro delle nostre città, dei nostri edifici e, più in generale, dell’habitat umano. Abbiamo definito gli strumenti e li stiamo incardinando nei processi pubblici e privati. Ora, per accelerare, serve rendersi conto noi per primi che le nostre azioni sono fondamentali ed efficaci.
Tanti sono ancora i piani di sviluppo da definire e i potenziali obiettivi da traguardare per iniettare processi di trasformazione sostenibile nelle infrastrutture e negli asset immobiliari e tendere agli sfidanti target europei al 2030 e al 2050. Per questo siamo fiduciosi e, soprattutto, possiamo affermare a testa alta che l’Associazione Green Building Council Italia è al lavoro.