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GBC Italia presenta il primo Position Paper per la gestione efficiente delle risorse idriche
21 Febbraio 2023

GBC Italia presenta il primo Position Paper per la gestione efficiente delle risorse idriche su scala di edificio: dall’analisi dello scenario nazionale e globale allo sviluppo di strumenti e metodologie per una gestione sostenibile del comparto del costruito, accelerando il cambiamento atteso verso la risoluzione della crisi idrica e uno sviluppo pienamente sostenibile.

Il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, Green Building Council Italia presenterà il Position Paper “Gestione efficiente dell’acqua: dall’edificio alla città” durante un evento organizzato all’interno della prestigiosa cornice del Vetra Building, edificio in corso di certificazione sulla base dei protocolli energetico-ambientali LEED nel cuore di Milano. Il documento è il risultato dello sforzo congiunto di tutti i partecipati al gruppo di lavoro che nel corso degli ultimi mesi ha lavorato alla definizione di un nuovo paradigma sulla gestione del ciclo idrico a scala di edificio, quale strumento capace di far fronte ad alcune delle principali crisi globali, in primis quella idrica, e leva per un compiuto sviluppo sostenibile, sia esso ambientale, sociale ed economico.

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Durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992 oltre 170 paesi hanno sottoscritto l’Agenda 21, un documento di intenti e obiettivi programmatici su ambiente, economia e società, con il quale è stata istituita anche la Giornata Mondiale dell’Acqua. Una ricorrenza che convenzionalmente viene celebrata il 22 marzo con lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e la popolazione mondiale verso le problematiche legate al cambiamento climatico promuovendo l’adozione di azioni virtuose per ridurre lo spreco di acqua e salvaguardare le condizioni di vita del nostro Pianeta. In questo orizzonte, l’impatto di lungo periodo richiede necessariamente un cambio di passo globale: partendo dai piccoli gesti quotidiani di tutti, fino ad arrivare alle strategie e alle politiche definite dai governi locali, nazionali ed internazionali, ma anche dai principali attori dei differenti comparti industriali.

L’acqua è una risorsa naturale essenziale e viene utilizzata, con caratteristiche quantitative e qualitative diverse, come elemento sostanziale per l’agricoltura, l’industria, la produzione di elettricità e le attività urbane e ricreative. Nel corso degli anni, l’alta intensità di richiesta di risorse, unita al cambiamento ambientale globale e alla crescita della popolazione ne hanno influenzato fortemente gli aspetti qualitativi e la disponibilità in tutte le aree del mondo.

La crisi climatica ha esacerbato, in diverse regioni del mondo, l’insicurezza idrica, i disastri meteorologici estremi e in generale la sostenibilità degli ecosistemi e la relativa capacità di preservarsi e rigenerarsi nel medio e lungo periodo. Di conseguenza, questi cambiamenti hanno aumentato la probabilità e la gravità dell’impatto della siccità: sono circa 4 miliardi le persone che oggi sperimentano già una grave carenza d’acqua per almeno un mese all’anno con immani rischi e ricadute sociali ed economiche.

L’obiettivo dell’Accordo sul clima di Parigi, che mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius rispetto alle temperature preindustriali, diventa dunque un reale spartiacque tra la capacità di garantire un futuro al nostro Pianeta e la caduta verso una situazione irreversibile a livello climatico, ambientale, sociale ed economico. Questo emerge con maggior chiarezza se consideriamo che entro il 2050 due terzi della popolazione vivranno in contesti urbani, che qualora mantenessero un sistema lineare, consumerebbero oltre il 75% delle risorse naturali, produrrebbero oltre il 50% dei rifiuti globali ed emetterebbero tra il 60 e l’80% dei gas serra. La transizione verso la sostenibilità e la circolarità, soprattutto a livello urbano, è pertanto indispensabile e trova nell’acqua un ruolo chiave di sviluppo.

Ad oggi, l’attuale consumo medio di acqua al giorno per usi civili raggiunge livelli non sostenibili, ne è un esempio l’Italia, dove si consumano 236 litri per abitante al giorno contro una media europea di 188 litri pro capite. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), inoltre, il nostro Paese è considerato un Paese con stress idrico medio-alto, in quanto utilizza, in media, tra il 30% e il 35% delle sue risorse idriche rinnovabili. Negli ultimi decenni si è assistito a un aumento dell’uso di queste risorse (un incremento del 6% ogni 10 anni), e questa tendenza, unita all’urbanizzazione, l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici, come le persistenti siccità, possono mettere a dura prova l’approvvigionamento idrico e la sua qualità.

Il settore civile, dopo quello agricolo, è quello che presenta la domanda più elevata di risorsa idrica e nell’ottica di preservarla è necessario un cambio di passo nella sua gestione anche nella pianificazione urbanistica delle città e, in particolare, nel settore edilizio ed immobiliare.

In questo scenario, una transizione circolare urbana applicata alla risorsa idrica trova, di certo, consistenti vantaggi e opportunità soprattutto se attuata a tre sistemi funzionali chiave: gli edifici, la mobilità e i prodotti. Pertanto, la circolarità dell’acqua, a scala urbana e di edificio, unita a nuove soluzioni, ingegneristiche e tecnologiche, anche integrate tra i vari settori di utilizzo, offre interessanti opportunità di innovazione, governance e gestione delle risorse idriche.

Il tema individuato per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2023 è nello specifico la promozione di interventi capaci di accelerare il cambiamento per risolvere in tempi rapidi la crisi idrica. Cruciale è il ruolo giocato dal comparto del costruito, tra i più impattanti a livello globale per consumo delle risorse ed emissioni di elementi climalteranti. In prospettiva di adattamento ai cambiamenti climatici, dunque, è necessario agire secondo una visione integrata e realizzare interventi volti a migliorare la gestione della risorsa idrica negli spazi urbani, al fine di garantire un futuro sostenibile al nostro Pianeta e creare un ambiente costruito più confortevole, salubre e sostenibile nel presente e per le generazioni future.

All’interno del Green Building Council Italia da diverso tempo è stato istituito un gruppo di lavoro, guidato dal Professor Ingegnere Marco Maglionico dell’Università di Bologna e a cui hanno partecipato differenti Soci, con l’obiettivo di analizzare le specificità della crisi idrica e delle numerose ricadute ad essa collegate, al fine di proporre possibili soluzioni e metodi di intervento per una più efficiente gestione dei nostri edifici. Al fine di promuovere un’edilizia green che riduca i propri impatti sull’ambiente attraverso l’adozione di pratiche sostenibili nella progettazione, costruzione ed esercizio degli edifici per conseguire benefici ambientali, economici e sociali locali e globali con ovvie ricadute su tutti gli utenti dell’edificio, inclusi i proprietari, gli occupanti e tutta la popolazione in generale.

Il lavoro condotto ha portato alla redazione di un position paper che ha l’obiettivo di analizzare i diversi aspetti connessi con la gestione dell’acqua a livello di edificio, sia per quanto riguarda le acque meteoriche e reflue, sia per gli aspetti inerenti all’approvvigionamento idrico. Fattori che condizionano sia i consumi che lo smaltimento delle acque e di conseguenza hanno riflessi particolarmente significativi sull’intero Servizio Idrico Integrato. Partendo da questo, il documento arriverà a proporre una visione su come migliorare il ciclo idrico a scala di edificio con la prospettiva di portare benefici anche a scala locale, nazionale e globale, al fine di promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile per il nostro Pianeta.

 

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