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Giulia Daniele | Ambassador #BuildingLife
21 Settembre 2021

Le interviste di GBC Italia agli ambassador del progetto #BuildingLife

In Italia, il settore dell’edilizia e delle costruzioni va a rilento rispetto alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Quali sono le ragioni?

Persiste la falsa percezione che il carbonio incorporato sia relativamente insignificante rispetto alle emissioni operative di un edificio. Ciò porta a poca attenzione alla riduzione di CO2 in fase di costruzione, considerando lo spazio d’azione sostanziale della fase d’uso dell’edificio. Serve ,invece, una riduzione delle emissioni di carbonio durante tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio.

Attualmente, il mercato non premia chi offre soluzioni alternative a basse emissioni di CO2. Se nel pubblico abbiamo il vincolo dei Criteri Ambientali Minimi, per il settore privato è lasciato alla volontà del committente decidere se certificare un edificio relativamente a tutto il suo ciclo di vita.

Il driver che domina il mercato è quasi sempre solo il prezzo, senza considerare il valore e l’impatto della struttura lungo tutto il suo ciclo di vita. Questo rappresenta un freno all’innovazione, limitando le risorse da destinare alla ricerca e sviluppo sui materiali e i processi.

Serve, quindi, modificare il contesto per stimolare delle determinate scelte di riduzione volontaria delle emissioni da parte dell’industria ed introdurre nuove leggi volte a promuovere soluzioni a basse emissioni e modelli commerciali circolari. È richiesta la collaborazione tra tutti i portatori di interesse del settore. Spetta al governo nazionale e locale definire un obiettivo di riduzione delle emissioni. A cascata serve che facciano lo stesso anche i developer, pretendendo che progettisti, imprese e fornitori rispettino tali standard e dimostrino come.

Come può la sua azienda accelerare il processo di decarbonizzazione dell’ambiente costruito?

Si stima che più della metà delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali tra il 2020 e il 2050 saranno dovute all’embodied carbon e quindi alle emissioni relative ai materiali e alla costruzione/ristrutturazione degli edifici, come riportato nella Roadmap BuildingLife. Serve quindi andare oltre l’attenzione alle sole emissioni operative degli edifici e iniziare a considerare sia il carbonio operativo che quello incorporato in modo integrato.

In quanto fornitori di strutture costruttive quali travi, pilastri e solai semiprefabbricati in acciaio, completati in cantiere da getto di calcestruzzo ci impegniamo a rendere disponibile una soluzione economica, veloce e allo stesso tempo sostenibile.

Travi e pilastri NPS® sfruttano l‘efficienza strutturale data dall‘unione di acciaio e calcestruzzo. Si ottengono così sezioni compatte con minor impiego di materie prime e ottimizzazione dello spazio abitabile. I prodotti sono realizzati con acciaio riciclato, una percentuale che supera l’80% del peso totale per le travi, informazione verificabile dalla Dichiarazione di Ambientale di Prodotto rilasciata da ente terzo sulla base di un Life Cycle Assessment. Le strutture sono prodotte in fabbrica, impiegando sia energia autoprodotta sia – dal primo gennaio 2022 – energia totalmente derivante da fonti rinnovabili. Anche la logistica di cantiere è a basse emissioni. Diamo priorità al trasporto a green-fuel e intermodale. L’organizzazione di cantiere è semplificata grazie ai minori lavoratori necessari per il montaggio: un team si compone da soli tre montatori ed un gruista, rispetto alle nutrite squadre di lavoro dei sistemi tradizionali. La riduzione delle attività in loco aumenta la velocità di cantiere mediamente del 40%, con effetti sociali positivi sulla comunità locale. Si registrano vantaggi anche relativamente alla riduzione drastica di casseforme, legno e puntelli non più necessari dato che le strutture sono autoportanti. Si risparmiano quindi viaggi per portare e riconsegnare il materiale provvisionale così come la loro produzione stessa. Ne consegue un contributo sostanziale alla riduzione dei rifiuti di cantiere e degli scarti, con prodotti che arrivano già pronti per il montaggio.

Quanto descritto è già realtà per migliaia di progetti, ma implica un ripensamento della gestione del cantiere; mettere a punto un processo che punta alla decarbonizzazione del costruito.

Rispetto al ruolo che ricopre nella filiera, quali sono le trasformazioni o le innovazioni chiave per ottenere edifici a bassa emissione di CO2?

Non è indispensabile inventare qualcosa di nuovo e quindi dover attendere. Basta partire da quanto già c’è a disposizione sul mercato. Si tratta di riuscire a combinare soluzioni costruttive alternative, presenti sul mercato da decenni con materiali a basse emissioni e processi efficienti. Serve aumentare l’adozione di soluzioni innovative, ad esempio di tipo offsite e allo stesso tempo investire in ricerca e sviluppo per affinare costantemente tali tecnologie.

I sistemi costruttivi prefabbricati, detti anche offsite, non sono un concetto nuovo, ma implicano un cambiamento radicale: spostare molti aspetti dell’attività edilizia dai cantieri tradizionali agli stabilimenti, portando così la produzione “offsite” fuori sede, adottando uno stile manifatturiero, per velocizzare i tempi e ridurre i costi, proteggendo anche l’ambiente. In uno stabilimento offsite si concentrano tutte le risorse e i materiali necessari alla costruzione delle strutture per il conseguente assemblaggio direttamente in cantiere. Si riducono così i tempi, evitando quei ritardi dovuti ad avverse condizioni climatiche o problemi logistici per il trasporto di tutti i materiali. Il lavoro offsite consente una gestione efficiente dei lavoratori, impegnati in un luogo di lavoro sicuro e organizzato. Inoltre, i rifiuti prodotti in fabbrica sono più facilmente riciclabili. In Tecnostrutture, grazie a lavorazioni dell’acciaio programmate con macchinari 4.0, riusciamo a minimizzare lo sfrido. Questo viene reimpiegato per altri prodotti o venduto e quindi riciclato. Ridurre l’impiego di materiali, grazie ad esempio alla combinazione di acciaio e calcestruzzo e favorire il loro riuso sono due attività che contribuiscono sostanzialmente alla riduzione di emissioni Co2.

La digitalizzazione è un altro aspetto fondamentale, che consente, come illustrato nel precedente esempio relativo allo sfrido, di aumentare l’efficienza produttiva. Il cambio di passo sostanziale è rappresentato dal BIM, la cui adozione in ogni progetto consente di progettare e costruire edifici con minori emissioni.

La sua azienda ha sviluppato una strategia di decarbonizzazione al 2050 per il proprio asset e per il proprio business? Contempla anche l’intero ciclo di vita?

In Tecnostrutture abbiamo identificato tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 quelli legati al nostro business, per i quali possiamo avere un impatto su persone, pianeta e società. Tra questi, relativamente al percorso di decarbonizzazione ne cito due:

  • Per l’obiettivo 9 “Imprese, Innovazione e Infrastrutture” ci impegniamo in investimenti incrementali in Ricerca e Sviluppo per ridurre l’uso di materie prime impiegate e gestire al meglio la fase del fine vita;
  • Relativamente all’obiettivo 12 “Consumo e Produzione Responsabili”, dal primo gennaio 2022, la totalità dielettricità utilizzata nelle fabbriche di Tecnostrutture proviene da fonti rinnovabili, di cui in parte energia autoprodotta. È in atto un monitoraggio della percentuale di rifiuto riciclabile prodotto ed è condiviso l’impegno a ridurre la produzione di rifiuti con particolare attenzione alla carta, per gli uffici. Programmiamo la lavorazione dell’acciaio con macchinari 4.0 in modo da minimizzare lo sfrido. Quello prodotto viene poi riciclato. Sempre relativamente alla decarbonizzazione delle attività operative, ci impegniamo alla riduzione di emissioni di gas serra relative a uffici, produzione e flotta di veicoli aziendali.

In quanto produttore di strutture, ci impegniamo a comunicare in modo trasparente l’impatto ambientale dei nostri prodotti. Sosteniamo l’introduzione di un registro dell’edificio (contenente inventario/passaporto dei materiali) e la certificazione dei prodotti per consentire il loro recupero e il riutilizzo. Ci impegniamo ad impiegare materiali riciclati nella produzione di materiali da costruzione e a fornire soluzioni che consentano il riutilizzo delle materie prime.