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Paolo Curati | Ambassador #BuildingLife
3 Settembre 2021

Le interviste di GBC Italia agli ambassador del progetto #BuildingLife

In Italia, il settore dell’edilizia e delle costruzioni va a rilento rispetto alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Quali sono le ragioni?

Per il nostro paese la sfida é enorme perché il parco immobiliare è estremamente inefficiente.

Ciò è il risultato di vari fattori.  Sicuramente c’è un motivo di carattere storico legato al modo di costruire che è stato differente rispetto ad altri paesi, soprattutto del centro e nord Europa, è stato influenzato da fattori climatici più favorevoli, ma anche da un costo dell’energia che, nei decenni successivi al secondo dopo guerra, nelle fasi di boom economico, non era percepito come un elemento di criticità. Per non parlare della questione ambientale, che ha assunto primaria rilevanza solo negli ultimi due decenni, in concomitanza con lo svilupparsi di fenomeni climatici avversi che la comunità scientifica ha inequivocabilmente ricondotto alle attività umane sempre più impattanti. Inoltre, si è cominciato a ragionare di performance energetica degli edifici e di conseguente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera solo da pochissimi anni. E’ chiaro che la ristrutturazione del nostro patrimonio edilizio è di una complessità tale che deve essere supportata da politiche pubbliche articolate e protratte nel tempo. Da questo punto di vista, riteniamo molto positivo, quanto s’è iniziato a fare con il Super bonus 110% nel corso del 2020 e ne auspichiamo una stabilizzazione almeno fino al 2030.

Come può la sua azienda accelerare il processo di decarbonizzazione dell’ambiente costruito?

Knauf Insulation è da sempre impegnata nella riduzione dei consumi energetici degli edifici e quindi della riduzione delle loro emissioni. Nel nostro paese più di un terzo delle emissioni di carbonio derivano dagli edifici; se solo ragioniamo sul fatto che circa l’85% di queste emissioni provengono dal suo normale funzionamento, sotto forma di riscaldamento e/o raffrescamento, emerge quanto sia fondamentale che gli edifici siano più efficienti possibile dal punto di vista energetico attraverso l’isolamento dell’involucro dell’edificio. Knauf Insulation è inoltre fortemente impegnata anche nella diminuzione della quantità di carbonio incorporata nei nostri prodotti, dall’approvvigionamento delle materie prime allo smaltimento degli stessi, con l’obiettivo di perseguire zero emissioni nette a lungo termine in tutto il processo.

Rispetto al ruolo che ricopre nella filiera, quali sono le trasformazioni o le innovazioni chiave per ottenere edifici a bassa emissione di CO2?

Il punto chiave è la piena applicazione del principio Energy Efficiency First per ridurre il fabbisogno di energia e l’uso di risorse. Ciò significa che nella ristrutturazione degli edifici dobbiamo perseguire requisiti minimi di prestazione energetica più chiari. In questo contesto il tema delle prestazioni reali degli edifici e quindi della loro misurazione effettiva e’ un tema di grande innovazione. Ad oggi la regolazione è molto più centrata sul richiedere soluzioni tecniche, piuttosto che prestazioni efficaci e reali. A nostro avviso deve essere invertito l’ordine delle priorità. Partendo da questo presupposto bisogna rivedere la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) e l’attuazione della Strategia di Ristrutturazione a Lungo Termine prevista dalla normativa anche a livello nazionale.

La sua azienda ha sviluppato una strategia di decarbonizzazione al 2050 per il proprio asset e per il proprio business? Contempla anche l’intero ciclo di vita?

Knauf Insulation è impegnata nella drastica diminuzione della quantità di carbonio incorporata nei propri prodotti lungo tutta la filiera: dall’approvvigionamento dei materiali alla fabbricazione, dagli imballaggi alla distribuzione fino ad arrivare al riciclo degli scarti della produzione e dei rifiuti delle demolizioni. Negli ultimi 10 anni, l’azienda ha ridotto le proprie emissioni del 20% ed oggi siamo impegnati nel ridurle di un ulteriore 15% entro il 2025, per arrivare ad emissioni zero nel lungo periodo. Dal momento che il 65% delle emissioni incorporate (embodied carbon) provengono dal processo di produzione è soprattutto lì che stiamo concentrando i nostri sforzi, attraverso l’installazione di migliaia di pannelli fotovoltaici presso i nostri stabilimenti produttivi o concludendo contratti di fornitura con soggetti che producono energia da fonti rinnovabili. E’ certo che la nostra transizione energetica dovrà avvenire in modo graduale, di pari passo con la disponibilità delle energie rinnovabili ma anche delle tecnologie che consentano di sfruttare combustibili come il biogas ed il vettore idrogeno in quegli impianti dove non sarebbe più ambientalmente sostenibile utilizzare l’elettricità. Per quanto riguarda il riciclo dei materiali nelle nostri produzioni, già oggi abbiamo una percentuale alta di questo tipo di processo che si aggira tra il 50 e l’80% nella lana minerale di vetro. Ovviamente, la quantità di materiale riciclato nei prodotti isolanti in lana minerale sarà destinato ad aumentare di molto negli anni futuri con il crescere dell’utilizzo di questi materiali nelle costruzioni, anche perchè i costi di conferimento in discarica stanno già aumentando in modo significativo, senza contare che alcuni paesi vieteranno ai rifiuti da costruzione lo smaltimento in discarica.