Se ne è discusso oggi presso Assimpredil ANCE dove si è tenuto il convegno organizzato da GBC Italia: ”Green building & Sustainable Development Goals”. Oltre 300 gli iscritti per ascoltare come il settore dell’edilizia può essere un catalizzatore per affrontare alcuni dei problemi più urgenti del mondo.
I lavori si sono aperti con la dichiarazione strategica del presidente di GBC Italia Giuliano Dall’Ò “L’impegno dei prossimi anni richiede un salto di scala passando dalla dimensione dell’edificio a quella territoriale. Sono le città, i quartieri e le comunità, gli scenari nei quali GBC Italia si confronterà sempre di più: degli ambiti nei quali gli edifici faranno la loro parte come catalizzatori di un cambiamento sempre più orientato ad una integrazione strutturale, tecnologica ed ambientale tra edifici, infrastrutture e spazi aperti alla ricerca di un nuovo equilibrio tra le esigenze dell’uomo e quelle dell’ambiente naturale sostenibile.”
Fondamentale capire gli scenari globali entro i quali gli attori politici, economici e sociali sono chiamati a muoversi per il raggiungimento di obiettivi comuni, dove il mondo delle costruzioni recita una parte di estrema importanza.
“Come amministratori pubblici stimoliamo e assecondiamo la sensibilità crescente dei cittadini sui temi ambientali. Ma soprattutto lavoriamo a migliorare la qualità dell’aria delle nostre città, un imperativo al quale Milano non si sottrae: investiamo sulla mobilità sostenibile e sugli edifici e abbiamo investito tra il 2017 e il 2019 oltre 32 milioni di euro in bandi a sostegno del cambiamento, anche degli impianti termici, della depavimentazione o dei tetti verdi degli edifici privati, per aiutare i milanesi a combattere l’inquinamento. Perché vinceremo questa sfida solo con una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato” ha affermato Marco Granelli, assessore alla mobilità e lavori pubblici del Comune di Milano.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals o SDGs) costituiscono una serie di obiettivi concordati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel tentativo di risolvere un’ampia gamma di problematiche riguardanti lo sviluppo economico, sociale e ambientale globale.
17 sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile articolati in 169 target (e oltre 240 indicatori) da raggiungere entro il 2030, che rappresentano temi di vasta portata come la povertà, la fame, la salute, l’istruzione, il cambiamento climatico, l’uguaglianza di genere, l’acqua, l’energia, l’urbanizzazione. Ma ci sono 9 obiettivi in particolare in cui l’edilizia può contribuire in maniera significativa.
Basti pensare che solo in Europa gli edifici e il settore delle costruzioni sono responsabili del 36% delle emissioni annuali di CO2, del 40% del consumo di energia, del 50% delle estrazioni di materie prime, del 21% di acqua potabile e interessa 18 milioni di posti di lavoro.
Il settore dell’edilizia dunque, oltre ad essere un potente motore dell’economia globale, è anche un settore cruciale per il raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
I green building sono dunque un’opportunità non solo per risparmiare energia, acqua e ridurre le emissioni di CO2, ma anche per educare, creare posti di lavoro e migliorare la salute e il benessere delle persone che normalmente trascorrono il 90% del loro tempo all’interno di edifici.
“L’edilizia è centrale per lo sviluppo economico dell’Italia. – sostiene Giovanni Bottalico, Responsabile ASviS delle relazioni con le Regioni e gli enti locali – Siamo pertanto convinti che sia strategico che questo comparto assuma sempre più lo sviluppo sostenibile quale chiave di cambiamento per la crescita di qualità del nostro Paese.”
Della stessa opinione è anche Edoardo Croci, professore dell’Università Bocconi e coordinatore del Green Economy e Smart City Observatory, che precisa: “L’edilizia può dare un contributo determinante alla transizione energetica richiesta dall’Accordo di Parigi sul clima e dall’Agenda 2030, sia in relazione a criteri e standard per i nuovi edifici, che alla riqualificazione e rigenerazione dell’esistente. Questo processo richiede di far emergere pienamente il valore ambientale e sociale delle soluzioni sostenibili in edilizia, al fine di orientare le scelte del mercato.”
“Tra i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile che i Paesi aderenti dell’ONU sono chiamati a raggiungere entro il 2030, l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” è sicuramente quello che tocca più da vicino il settore delle costruzioni ed è incentrato sullo sviluppo e sulla trasformazione delle città, per renderle più sicure, durature e sostenibili. – dichiara Marco Dettori, Presidente di Assimpredil ANCE Milano, Lodi e Monza e Brianza – Riqualificare i quartieri e le parti più degradate delle città, potenziare un’urbanizzazione inclusiva, integrata e sostenibile, supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale. Si tratta quindi di un approccio integrato e multidisciplinare, dove a partire da un obbligo e da obiettivi comuni si possono creare opportunità di crescita per il settore. Sicuramente, un ruolo chiave in questo processo è in capo agli Stati che devono creare le condizioni per un reale sviluppo di un mercato sostenibile e circolare.”
Ma quali sono dunque gli obiettivi in cui l’edilizia può contribuire in maniera significativa? Sono 9 e sono i seguenti:
Obiettivo 3: SALUTE E BENESSERE – Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
È ampiamente dimostrato che il modo in cui un edificio è progettato può influenzare la salute e il benessere dei suoi occupanti. Esiste una diretta connessione tra ambienti interni malsani e impatti negativi sulla salute umana: per esempio, l’esposizione all’umidità e alla muffa è riconosciuta per aumentare la probabilità di attacchi di asma del 40%. Come invece una migliore illuminazione, qualità dell’aria e del verde, hanno dimostrato avere un impatto positivo sulla salute e sul benessere.
GBC Italia collabora al progetto globale Better Places for People che si concentra sulla creazione di un mondo in cui gli edifici non siano solo buoni per l’ambiente, ma rendano anche le persone più sane, felici e produttive. Inoltre, ridurre le emissioni degli edifici, in particolare nelle città, può ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria, a beneficio della salute di tutti gli abitanti delle città.
Obiettivo 7: ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE – Garantire l’accesso a un’energia accessibile, affidabile, sostenibile e moderna per tutti.
I risparmi energetici derivanti da green building efficienti, siano essi edifici per uffici commerciali o abitazioni, sono spesso uno dei vantaggi più riconosciuti. I green building utilizzano anche l’energia rinnovabile, che può essere più economica rispetto a quella derivante dai combustibili fossili. L’energia rinnovabile ha anche l’ulteriore vantaggio di non produrre emissioni di carbonio, limitando l’impatto sul pianeta.
Obiettivo 8: LAVORO E CRESCITA ECONOMICA – Incentivare una crescita economica inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Man mano che la domanda di green building cresce a livello globale, aumenta anche la forza lavoro richiesta per realizzarli, e questo è un altro obiettivo in cui il green building può contribuire in modo significativo. Ad esempio, il settore dell’edilizia sostenibile in Europa rappresenta 18 milioni di posti di lavoro. Inoltre, il ciclo di vita di un green building – dal concepimento alla costruzione, alla gestione e persino alla ristrutturazione – ha un impatto su un’ampia gamma di persone, e fornisce tante opportunità di lavoro inclusivo.
Obiettivo 9: INDUSTRIA, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURA – Costruire infrastrutture resilienti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e favorire l’innovazione.
I green building devono essere progettati in modo tale da garantire che siano resistenti e adattabili per far fronte ad un clima globale in evoluzione. Questo è di fondamentale importanza nei paesi in via di sviluppo, molti dei quali saranno particolarmente sensibili agli effetti dei cambiamenti climatici. Nei prossimi anni nel settore delle infrastrutture saranno necessari investimenti in tutto il mondo per realizzare opere a emissioni zero per un futuro più prospero.
Obiettivo 11: CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI – Rendere le città inclusive, sicure, resistenti e sostenibili.
Quasi il 60% della popolazione mondiale vivrà in città entro il 2030. Garantire che le città siano sostenibili è quindi di fondamentale importanza. Gli edifici rappresentano gli elementi di base delle città e i green building sono fondamentali per la sostenibilità a lungo termine. Che si tratti di case, uffici, scuole, negozi o spazi verdi, l’ambiente costruito contribuisce alla costituzione di comunità, che devono essere sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico per garantire un’alta qualità della vita per tutti. Infatti, in molti paesi, i Green Building Council sono andati oltre la certificazione dei singoli edifici verdi e hanno sviluppato strumenti che facilitano lo sviluppo di quartieri sostenibili (come per esempio GBC quartieri, e LEED for neighborhood) o addirittura città, come nel caso di LEED for Cities.
Obiettivo 12: CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI – Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
Questo obiettivo si concentra sulla promozione dell’efficienza energetica e delle risorse, delle infrastrutture sostenibili e dell’accesso ai servizi di base e ai green jobs. L’edilizia ha un ruolo importante da svolgere nella prevenzione degli sprechi attraverso la riduzione, il riciclo e il riutilizzo, tutti principi dell’economia circolare in cui le risorse non vengono sprecate. Il nostro movimento include produttori di materiali che sviluppano prodotti da quello che prima veniva considerato un rifiuto, noto come approccio “from cradle to cradle” cioè dalla “culla alla culla”. Questo non solo riduce la quantità di rifiuti che vanno in discarica, ma riduce anche la quantità di materie prime che vengono estratte dalla terra.
Obiettivo 13: LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO – Intraprendere azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Gli edifici e il settore delle costruzioni sono responsabili di oltre il 30% delle emissioni globali di gas a effetto serra e quindi contribuiscono in modo determinante ai cambiamenti climatici. I green building hanno un enorme potenziale per combatterlo, attraverso misure come l’efficienza energetica. Per esempio, gli edifici certificati Green Star del Sud Africa risparmiano 336 milioni di chilogrammi di emissioni di CO2 all’anno – come togliere 84.000 auto dalle strade – contribuendo a limitare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Obiettivo 15: VITA SULLA TERRA – Gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare il degrado del terreno, fermare la perdita di biodiversità.
I materiali che compongono un edificio sono fondamentali per determinarne la sostenibilità. E così l’industria dell’edilizia e le sue catene di approvvigionamento hanno un ruolo importante da svolgere nell’utilizzo di materiali di provenienza responsabile come il legname. Gli strumenti di certificazione degli edifici sostenibili riconoscono la necessità di ridurre il consumo di acqua e il valore della biodiversità. È importante considerare la salvaguardia della biodiversità negli spazi che si costruiscono, sia durante che dopo la costruzione, riducendo al minimo i danni.
Obiettivo 17: PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI – Rinnovare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
Storicamente, all’industria delle costruzioni è mancata una voce collettiva sul palcoscenico mondiale nelle principali conferenze sul cambiamento climatico e spesso non è stata riconosciuta per le enormi opportunità che offre. Nel 2015, è stato raggiunto un importante traguardo quando il WorldGBC, UNEP, il governo francese e diverse altre organizzazioni si sono riuniti per ospitare il primo “Buildings Day” nell’ambito dell’agenda ufficiale di COP21 e per lanciare l’Alleanza globale per l’edilizia e le costruzioni. Il nostro movimento sta già vedendo i benefici di queste alleanze. È aumentata la nostra capacità di guidare il cambiamento e il nostro movimento ha da tempo riconosciuto che gli ostacoli per un ambiente costruito sostenibile non sono principalmente le soluzioni tecniche, quanto piuttosto il modo in cui collaboriamo efficacemente, garantendo che i nostri sforzi collettivi siano realmente allineati per ottenere un impatto maggiore.
Il rapporto ONU 2019 dedicato agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) mostra che, nonostante i progressi in molte aree critiche, sono necessarie azioni e politiche più rapide e ambiziose per realizzare la trasformazione economica e sociale necessaria al raggiungimento degli obiettivi entro il 2030. A richiedere interventi più urgenti e uno sforzo collettivo globale, sono soprattutto le aree legate alla lotta contro il cambiamento climatico.
L’ambiente naturale si sta deteriorando a un ritmo allarmante: il Green Building è una grande opportunità per invertire questa rotta.
GBC Italia nasce con questa prerogativa. Alla pari di molti altri GBC nel mondo, l’Associazione rappresenta un network di imprese e organizzazioni che – come il Vicepresidente di GBC Italia Marco Mari spesso ribadisce nel suo mandato di advocacy – promuove la trasformazione del mercato attraverso sistemi di riferimento chiari e oggettivi come i protocolli di certificazione terza parte, che guidano il settore verso una corretta progettazione, costruzione, misurazione/conduzione, e riqualificazione dell’ambiente costruito.
Ne sono un esempio i relatori del convegno che sono intervenuti, molti dei quali soci di GBC Italia. In particolar modo i relatori della tavola rotonda che rappresentano i principali protagonisti dello sviluppo del territorio urbano di Milano all’insegna della sostenibilità.
Sono intervenuti tra gli altri: Alessandro Lodigiani, Segretario del Chapter Lombardia di GBC Italia, Paolo Cresci di Arup Italia, David Giraldi di Ambiente SpA, Stefano Corbella di Coima, Attilio Di Cunto di EuroMilano, Nadia Boschi di LendLease, Alessandro Meneghelli di Risanamento.
A breve disponibili gli atti del convegno.