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AI e tecnologie digitali: verso una trasformazione sostenibile dell’edilizia e della gestione urbana
3 Novembre 2024

Strumenti avanzati per ottimizzare le risorse, gestire emergenze ambientali e favorire una nuova sinergia tra digitale ed ecologia, ridefinendo il futuro delle costruzioni e degli spazi urbani.

di Pamela Pastore

 

Come possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale per accelerare la transizione ecologica? Quale ruolo avranno le tecnologie digitali nella gestione intelligente delle risorse e nella manutenzione predittiva degli edifici? In che modo l’integrazione dell’Internet of Things (IoT) e dei sistemi connessi influenzerà la qualità degli spazi urbani e la sostenibilità del nostro ambiente costruito?

Questi interrogativi, centrali per il futuro dell’edilizia, sono stati il fulcro di un vivace dibattito tra esperti e innovatori del settore, riuniti in occasione del convegno nazionale di GBC Italia. Moderata da Andrea Dari, direttore di Ingenio, la discussione ha visto figure di spicco approfondire il ruolo delle tecnologie digitali nell’edilizia, che, se impiegate in modo efficace, potrebbero innescare una trasformazione del settore, migliorando l’efficienza energetica e l’uso delle risorse naturali.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ha aperto la discussione evidenziando il ruolo cruciale dell’AI nel sostenere la transizione ecologica. Secondo Pecoraro Scanio, la trasformazione digitale è essenziale per ridurre i consumi energetici e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Tuttavia, ha messo in guardia sul rischio di un uso distorto dell’AI, sottolineando la necessità di un approccio etico: “se l’alleniamo male, in Italia potremmo finire per rendere corrotta persino l’intelligenza artificiale“.

La riflessione è stata amplificata da Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, che ha parlato della necessità di una “rivoluzione epistemologica” in cui la transizione digitale, energetica ed ecologica deve essere gestita con una governance integrata. “Tutte le grandi transizioni non possono essere gestite separatamente“, ha affermato, richiamando l’importanza di un approccio sistemico per affrontare le sfide della rivoluzione digitale.

Dari ha quindi posto l’attenzione sul tema dell’efficienza infrastrutturale, suscitando l’intervento di Enrico Stravato di Sogesid, che ha condiviso l’urgenza di una visione innovativa nelle infrastrutture e della pianificazione preventiva. “Oggi possiamo monitorare e intervenire sui processi in tempo reale“, ha spiegato, proponendo l’adozione di una digitalizzazione trasversale che favorisca una gestione efficiente delle risorse idriche, della qualità dell’aria e delle aree urbane.

Nel dibattito è emerso anche il tema della creatività umana, con Francesco Marcantoni, esperto di Spatial Computing e AI, che ha rassicurato i presenti affermando che l’AI non sostituisce la creatività: “la paura è sempre parte di ogni rivoluzione, ma l’AI non porta via niente“, evidenziando come tecnologie avanzate, quali la realtà aumentata, virtuale e mista, possano estendere le possibilità espressive.

Cosimo Accoto, filosofo tech, research affiliate e fellow al MIT di Boston, ha poi approfondito il concetto di “realtà aumentata” come un’estensione della nostra interazione con l’ambiente, in cui elementi digitali, come i segnali stradali, aggiungono informazioni al paesaggio naturale. Accoto ha sottolineato l’importanza di una governance efficace per evitare che questi segnali digitali, come una freccia che indica una strada sbagliata, possano causare disorientamento. Ha ribadito che l’obiettivo non è solo accettare la tecnologia, ma integrarla consapevolmente nel contesto reale per migliorare l’esperienza umana.

La parola è passata a Gabriella Fraire, presidente dell’ANRA, che ha evidenziato i rischi etici e i bias presenti nei sistemi di AI, sottolineando come il settore delle costruzioni non sia ancora pronto per gestire queste tecnologie in modo totalmente sicuro, ribadendo la necessità di controlli rigorosi per evitare disinformazione e disguidi.

In chiusura, Gianluca Marmorato dell’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale ha ribadito il ruolo fondamentale della cultura e della formazione. “La cultura è fondamentale per affrontare questa rivoluzione“, ha dichiarato, evidenziando come solo un’adeguata preparazione possa garantire un uso responsabile dell’intelligenza artificiale. Dari ha concordato, sostenendo che investire nelle competenze delle nuove generazioni è essenziale per affrontare la rivoluzione digitale.

L’evento si è concluso con un richiamo alla “piazza” digitale come luogo di incontro e confronto tra linguaggi umani e artificiali, concetto che sintetizza la necessità di una governance inclusiva e trasparente. “Se il potere cade dal cielo, metti fuori il secchio, non il cucchiaino“, ha commentato Deiana, sottolineando l’importanza di prepararsi adeguatamente a questa nuova era.