I trend di sviluppo che hanno qualificato le ultime decadi a livello globale hanno supportato un sempre più strutturato fenomeno di inurbamento dei territori: portando oggi oltre il 54% della popolazione a livello globale a vivere in aree urbane. Si tratta di un fenomeno sempre più qualificante la nostra contemporaneità e destinato a una crescita progressiva nel prossimo futuro: si stima, infatti, che sarà circa il 70% della popolazione mondiale a vivere in ecosistemi urbani entro il 2030, con impatti rilevanti sulle infrastrutture e le risorse esistenti all’interno degli specifici territori.
Alla luce di quanto delineato, Antonio Guterres, Segretario delle Nazioni Unite, ha ribadito l’importanza, a livello sovra nazionale, di edificare delle città che siano davvero a misura d’uomo, nel pieno rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi di riferimento, affermando che “L’azione locale è vitale e la cooperazione globale indispensabile. […] Impegniamoci a costruire insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili per tutte le persone, ovunque”.
Al fine di stimolare e sostenere, a livello globale, una strutturata riflessione sugli scenari di sviluppo delle nostre città, nel 1985 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Mondiale dell’Habitat. Il primario obiettivo perseguito è proprio quello di spingere i Governi a riflettere sullo stato delle città e sull’importanza dello sviluppo urbano sostenibile, al fine di promuovere e sostenere cambiamenti positivi atti a garantire per tutti migliori condizioni di vita.
Nello specifico, la Giornata Mondiale dell’Habitat esorta a un quanto mai pronto intervento per affrontare le sfide abitative, debellare la cosiddetta “disuguaglianza urbana” – garantendo alloggi adeguati e l’accesso ai servizi di base da parte di ogni persona, nel presente e nel futuro – e promuovere la sostenibilità ambientale.
In questo modo, nel corso degli anni, ogni singola edizione ha acceso i riflettori su uno specifico tema di indagine e riflessione, cercando così di dar seguito all’obiettivo numero 11 di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda ONU 2030: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e resilienti”.
Il tema individuato per la Giornata Mondiale dell’Habitat 2023 è “Economie urbane resilienti. Le città come motori di crescita e ripresa”. Con l’intento di mettere di nuovo al centro le aree urbane delle città, considerate il futuro produttivo dell’economia e, quindi, il motore ideale per guidare la futura ripresa economica di tutto il mondo, la celebrazione di quest’anno è dedicata alla “città resiliente”, vale a dire aree urbane capaci di unire le dinamiche di sviluppo, innovazione e progresso, senza alcuna diseguaglianza economica o sociale.
Centrale, nell’habitat sostenibile del futuro, sarà anche la capacità di fare fronte e superare i pericoli legati alla crisi climatica e ai mutamenti sociali. Le aree urbane avendo un enorme impatto sul cambiamento climatico, infatti, sono una delle chiavi di volta fondamentale a cui guardare per trovare soluzioni efficaci a tali crisi. Un dato particolarmente chiaro se consideriamo che le città pur coprendo solo il 3% della superficie terrestre sono responsabili del 70% delle emissioni di gas serra e consumano circa due terzi dell’energia globale.
Le città e gli agglomerati urbani e metropolitani, pertanto, costituiscono il terreno di elezione per qualsiasi politica di sostenibilità, oltre che per la declinazione dei principi di adattamento e resilienza delle comunità che con crescente urgenza dovranno orientare lo sviluppo del territorio nei prossimi decenni.
Ma per traguardare con successo tali obiettivi è fondamentale un’azione quanto più sinergica e condivisa possibile tra tutti i livelli politici e che coinvolga tutti gli attori delle filiere e delle economie a livello locale, nazionale e sovra nazionale.
GBC Italia, sin dalla sua nascita, si è fatta promotrice di questi temi, non da ultimo all’interno del lavoro operato da parte del Gruppo di Lavoro Sostenibilità urbana che ha presentato i propri risultati nel Postion Paper “Sostenibilità urbana” (SCARICA QUI il documento) o con lo sviluppo del progetto Build Upon 2 che ha sviluppato un quadro di indicatori per valutare l’impatto delle iniziative delle città sulle policy nazionali ed europee per la riqualificazione degli edifici, accrescendo così la leadership e le competenze delle pubbliche amministrazioni nazionali per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo.
La giornata dell’habitat ci ricorda l’importanza di riflettere sul ruolo delle città nello sviluppo sostenibile del nostro Paese. GBC Italia raccoglie la sfida e stimola il dibattito in materia anche all’interno del Salone della CSR e dell’innovazione Sociale, dove venerdì 6 ottobre alle ore 11.00 organizza il convegno Rigenerazione Urbana Sostenibile: sfide e opportunità tra ESG e Tassonomia, dedicato ad approfondire i principali aspetti della rigenerazione urbana sostenibile, partendo da alcuni interessanti sviluppi che hanno trovato applicazione negli ultimi anni.
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Ne parliamo insieme a Nadia Boschi – Lendlease, Fabrizio Capaccioli – Presidente GBC Italia, Stefano Corbella – COIMA, Edoardo Croci – Università Bocconi Milano, Luigi Borré – EuroMilano e Pierfrancesco Maran – Assessore alla Casa e Piano Quartieri Comune di Milano, con la moderazione di Andrea Dari – Editore Ingenio.
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