Si è chiusa venerdì 1 settembre la World Water Week una settimana di sensibilizzazione e di riferimento per la risorsa dell’acqua nel mondo. Il tema centrale di quest’anno è stato: “Acqua e Sprechi: ridurre e riutilizzare”.
Qui di seguito riportiamo una parte dell’articolo pubblicato dal World Resources Institute (WRI) che riguarda la crisi idrica romana.
Dall’antica abbondanza alla siccità del presente
Il sistema idrico di Roma fornisce ogni giorno 1,4 milioni di metri cubi d’acqua a 3,7 milioni di abitanti da sorgenti per la maggior parte lontane. Il 70% dell’acqua di Roma arriva attraverso un unico acquedotto da una sorgente distante circa 130 km. I romani godono di un’acqua estremamente pura che diventa un problema quando le sorgenti si asciugano.
Quest’anno è stata la seconda primavera più calda degli ultimi 200 anni in Italia con temperature di 3,2 gradi Celsius superiore alla norma, insieme ad una forte diminuzione delle piogge.
I dati della piattaforma Aqueduct del WRI mostrano che Roma è in una zona a rischio di carenza d’acqua medio alto. Questo indicatore misura il rapporto tra i prelievi annuali totali d’acqua e la fonte rinnovabile annua totale disponibile.
Il lago di Bracciano, una riserva da cui la città ottiene l’8% dell’acqua, è stata sfruttato per la sua normale capacità e si sta prosciugando ad un tasso allarmante tanto che non può essere prelevata ulteriore acqua senza impattare sull’ecosistema del lago. Senza questa fornitura, la società di servizi idrici di Roma (ACEA) ha proposto di ridurre le forniture per otto ore al giorno per 1,5 milioni di residenti, causando una controversia politica tra amministratori regionali e locali.
Nonostante le risorse siano scarse, ancora troppa acqua viene sprecata. Il 44,4% dell’acqua viene sprecato in perdite. A parte le fontane pubbliche che dispongono di sistemi che permettono il riutilizzo dell’acqua ai fini non potabili, esistono diversi casi meno virtuosi: come per esempio l’agricoltura. Il settore agricolo che ha sofferto fortemente per questa siccità, ha contribuito allo spreco dell’acqua nella regione in quanto si basa su sistemi di irrigazione obsoleti.
Come evitare altre crisi future
Non è sempre stato così. Migliaia di anni fa, gli acquedotti fornivano ai romani acqua in abbondanza. Grazie a queste meravigliose opere e molte altre, c’è la tendenza a Roma di considerare l’acqua una risorsa infinita.
Qui di seguito tre punti chiave da considerare per una gestione dell’acqua intelligente come nel fiorente passato per far fronte alla crisi attuale:
- Investire in infrastrutture. All’attuale sistema idrico a Roma servono interventi per contenere le perdite d’acqua e rinnovare le strutture. Un quarto dei tubi della città ha più di 50 anni. Gli investimenti correnti sono ben al di sotto del fabbisogno pro capite. Ci vorrebbero 250 anni per rinnovare l’intero sistema al ritmo attuale. Tali investimenti rappresenterebbero anche un’occasione per rafforzare l’economia locale e nazionale. Altri esempi di città in tutto il mondo dimostrano che è possibile risparmiare e generare profitti investendo in infrastrutture naturali per l’acqua.
- Rendere Roma resiliente con politiche lungimiranti. Ad esempio El Paso, in Texas, ha battuto la peggiore siccità in una generazione con misure semplici ma efficaci come ridurre l’acqua per innaffiare i giardini sostituendo piante idrovore e offrendo incentivi per installare sistemi di climatizzazione, lavatrici e servizi igienici più efficienti. La legislazione a livello nazionale non dovrebbe essere limitata a misure di emergenza, come ad esempio l’ordinanza introdotta dal comune di Roma per vietare l’uso di acqua potabile per altri usi, ma dovrebbe considerare scenari che sfruttano periodi di abbondanza.
- Adottare un modello di economia circolare per l’acqua. Per affrontare le carenze attuali e future, è necessario un cambiamento di paradigma nel modo in cui l’acqua viene utilizzata e riutilizzata per assicurarsi che l’acqua conservi pieno valore dopo ogni utilizzo e infine ricada nel sistema. I recenti progressi tecnologici hanno reso possibile un’economia circolare in cui le imprese aumentano la produttività, i consumatori traggono vantaggio da costi minori e il capitale naturale viene sollevato dallo sfruttamento. I sistemi di certificazione ambientale degli edifici favoriscono il risparmio idrico e l’utilizzo efficiente dell’acqua [ndr].
Roma non è stata costruita in un giorno, né il problema della mancanza d’acqua sarà risolto durante la notte. Tuttavia è proprio da una crisi che può emergere un nuovo modello di prosperità, rendendo la città eterna pronta per la sfida globale dell’acqua.
Fonte: World Resources Institute